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Crisi e maltempo: negozi aperti

Una desolante visione di Corso Italia

Strade deserte e saracinesche abbassate d’agosto? Una cartolina che ormai appartiene al passato. Sono sempre meno, infatti, i pubblici esercizi ed i negozi italiani che chiudono per le ferie estive, e nel 2014 stimiamo che almeno un’impresa su due rimarrà aperta per tutto il mese di agosto. Le eventuali chiusure si limiteranno al weekend di Ferragosto, con l’esclusione delle località turistiche.

Il dato delle aperture d’agosto è una media per tutto il territorio nazionale, anche se si registrano picchi a seconda delle località e della tipologia di impresa è quanto emerge da un indagine della Confesercenti Nazionale: a Catania manterrà la saracinesca alzata l’80% dei pubblici esercizi, stessa quota degli esercizi alimentari che garantiranno il servizio a Roma; a Firenze, invece, si registra l’apertura del 65% delle attività del settore Food, inclusi gli esercizi di somministrazione e l’offerta che giunge dai 33 mercati rionali e dai mercati coperti di S. Lorenzo e S. Ambrogio. A Torino rimarranno attivi soprattutto i pubblici esercizi del centro storico (85% di imprese aperte), mentre nelle restanti città capoluoghi di provincia compresa la città di Viterbo la percentuale di aperture di negozi alimentari e di bar e ristoranti si aggirerà tra il 40 ed il 50%.

Incertezze economiche e meteo hanno rallentato l’esodo dalla città, e le imprese commerciali si sono adeguate nella speranza di recuperare un po’ di vendite. Sono le motivazioni economiche, infatti, a pesare più di tutti: secondo le nostre stime, nei primi 6 mesi del 2014 abbiamo perso circa 1,7 miliardi di consumi, cui si aggiunge la scomparsa – nello stesso periodo – di oltre 20mila attività nel commercio e nel turismo. Si rimane aperti d’estate, dunque, per non chiudere per sempre in autunno, quando assisteremo a un diluvio di balzelli, a partire da Tari e Tasi, che potrebbero trasformarsi in una vera e propria stangata per le imprese.

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