18042024Headline:

Il made in Tuscia piace (ma solo all’estero)

 

Ferindo Palombella

Ferindo Palombella

Se per le imprese della Tuscia il mercato nazionale langue, buone notizie arrivano dalle esportazioni che nel primo semestre 2014 mettono a segno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento pari a +16,3%. Un dato molto incoraggiante in controtendenza con la media nazionale che ha segnato il 3,1% e quella regionale addirittura negativa con -3,1%.

“Nel complesso appare una situazione positiva – commenta Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – anche se sono dati provvisori che si riferiscono ad una parte di anno e quindi vanno valutati con cautela. Le nostre imprese sono sempre più consapevoli che il loro sviluppo passa per l’export e stanno aumentando gli sforzi in ogni direzione per affermarsi nei mercati internazionali”.

Da un’analisi più dettagliata sui dati sulla Tuscia emerge che il comparto agroalimentare sta acquisendo una quota sempre più importante in termini percentuali, pari al 29% dell’export totale, preceduto solo dal settore ceramico che vanta una percentuale del 33,2% delle esportazioni totali. Per la produzione agroalimentare, che comprende sia i prodotti agricoli che i prodotti dell’industria alimentare si registra un aumento dell’export del 35,2% nel periodo considerato. Nel solo settore agricolo, le esportazioni crescono del 60% mentre nell’industria alimentare l’aumento si registra maggiormente per i “prodotti delle industrie lattiero-casearie” (+345%) e per “frutta e ortaggi lavorati” (+44,8%), mentre è in calo l’export di carni lavorate (-56%).

Il settore manifatturiero registra un moderato aumento di +9,8%. Segnali di ripresa per l’industria ceramica, +11,3%, comparto che risente ancora della crisi edilizia di molti Paesi nei quali le nostre industrie ceramiche esportavano, e che costituisce ancora una specificità significativa nel sistema produttivo locale. Tra gli altri settori industriali si evidenziano performance positive per i prodotti in metallo (+6,7%), prodotti tessili (+4,1%), macchinari (+16,8%).

L’Europa rimane il nostro principale mercato di riferimento anche se non mancano aperture verso altri continenti. La provincia di Viterbo, infatti, indirizza il 67% delle proprie esportazioni verso l’Europa, con una aumento del 21%. Entrando nel dettaglio notiamo che sono aumentati gli scambi con Paesi che si configurano come mercati strategici per l’export della Tuscia, quali Germania +65,7% , Francia +24,7%, Spagna +21,1%, Polonia + 47,2%. Sono rimaste stabili nel periodo le esportazioni verso la Russia, mentre sono in calo quelle verso l’Ucraina anche se i quantitativi sono minimi, anche se ci si aspetta una contrazione dei volumi nei prossimi due trimestri. In lieve crescita le esportazioni verso l’America settentrionale +5,7%, con le esportazioni negli Stati Uniti che crescono del 6,8. Contrastate le esportazioni verso l’Asia con una moderata contrazione, -15,8%, per la Cina e importanti passi avanti nei Paesi Arabi con un +101,9% per Arabia Saudita e un +59,8% per Emirati Arabi.

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