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La più grave emergenza dal dopoguerra

lavoro cassa integrazioneUna situazione sempre più allarmante. Le istituzioni e i rappresentanti del territorio devono reagire il prima possibile e rispondere concretamente a un’emergenza occupazionale e sociale gravissima, probabilmente la più grave dal secondo dopoguerra in poi. La classifica del Sole 24 Ore pubblicata lunedì scorso è la descrizione fedele di un quadro drammatico in un contesto occupazione a dir poco tragico. Su 105 province prese in esame, per quanto riguarda le previsioni di assunzione da parte delle imprese, quella di Viterbo è al 98° posto con un calo percentuale di 13 punti rispetto allo scorso anno.

Nel Lazio, peggio di noi soltanto la provincia di Rieti (104° posto) che però ha meno risorse rispetto alle nostre. La Tuscia ha infatti ricchezze tali, dal termalismo all’agricoltura fino al patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale, che potrebbe essere una delle terre capaci di rispondere meglio di tutte alla crisi economica. Eppure così non è e i dati lo dimostrano ampiamente, non solo quelli pubblicati dal Sole 24 Ore.

Siamo la provincia del Lazio che tra il 2012 e il 2013 ha registrato il più alto aumento del tasso di disoccupazione, tra le province italiane con la più alta disoccupazione giovanile (48%), tra i territori che più di tutti hanno risentito della crisi occupazionale nel 2013 con livelli di cassa integrazione che tra maggio e giugno di quest’anno hanno registrato un +200% e, infine, la seconda provincia laziale dopo Roma con il più alto tasso di malattie professionali denunciate nel 2012. In sintesi, una terra splendida e ricca ma con meno speranze di tutte.

Una situazione che abbiamo più volte sollevato e denunciato. Una situazione diventata ormai intollerabile e alla quale, in questi ultimi anni, la politica non ha saputo dare risposte. È ora più che mai fondamentale che tutte le istituzioni, le organizzazione di categoria e i sindacati facciano squadra e si uniscano per trovare una via d’uscita condivisa prima che sia troppo tardi. A partire dal completamento in tempi brevi della Trasversale, un’opera decisiva per ridare fiato alla nostra economia agganciandola ai principali flussi turistici e commerciali del Mediterraneo. Altrimenti il futuro che ci aspetta sarà sicuramente tragico. Ed oggi, siamo solo agli inizi.

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