28032024Headline:

Sigarette ai facchini: c’è chi dice no

facchini (2)Milletrecento euro andati in fumo? Secondo quelli di Viterbo Civica sì, ma parliamone.
La somma stanziata – come ogni anno – dal Comune per fornire una robusta scorta di sigarette ai facchini di Santa Rosa nel giorno del Trasporto, ha provocato le proteste – del tutto educate, va aggiunto – degli adepti di Lucio Matteucci. I quali, in un comunicato stampa, hanno suggerito a Palazzo dei priori di cambiare tradizione (perché “diseducativa, specie per i giovani facchini”) e di cambiare l’oggetto della donazione: “Sarebbe più utile e apprezzato regalare un integratore di sali minerali o una pomata per le contusioni”. E i facchini facciano tutti gli scongiuri del caso.
Ma è davvero un rito barbaro, quelo di regalare sigarette (con 1300 euro  si comprano 260 pacchetti, vale a dire due a testa per i ragazzi in bianco e rosso)? Suvvia, non esageriamo. Non esageriamo con la nicotina, d’accordo, ma anche col moralismo pret à porter.
A parte che i facchini sono tutti adulti e vaccinati, in quell’età in cui si può distinguere benissimo – da soli – ciò che è bene e ciò che e male. E dunque: se già fumo, due pacchetti in tasca quella sera mi fanno anche comodo; se non fumo, li regalo agli amici fumatori, ai parenti, un cadeau di Santa Rosa. E la presunta diseducazione? Non vale. A parte che il Comune non è un istituto Montessori, ma poi non è con queste operazioni di facciata (tolgo le sigarette ai facchini per dare l’esempio al popolo bue) che si combattono le cattive abitudini. Per esempio una campagna di informazione massiccia, magari nelle scuole.
Meglio invece tenersi stretto questo rito innocuo, uno dei tanti – in forma laica – che hanno contribuito negli anni a rendere la festa di Santa Rosa così affascinante. E fare un ardito parallelismo: non si regalavano anche sigarette (e grappa, e cioccolata buona) anche ai nostri fanti al fronte durante la Prima guerra mondiale? Sì che lo si faceva. E quella guerra lì, iniziata giusto cento anni fa, l’abbiamo vinta noi. Come ogni tre settembre i facchini compiono la loro missione. Tabagisti o no.

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2   Commenti

  1. Luigi Tozzi ha detto:

    Se permette caro giornalista i vizi se li paghino con i loro soldi..non con quelli pubblici. E poi visto che parla di cadeux..cosa hanno regalato ai non fumatori?

  2. Hunter McCoy ha detto:

    Con la piccola differenza che nel 15/18 non si conoscevano i danni concreti che avrebbe causato il fumo a differenza di oggi in cui la valutazione dovrebbe essere l’anticamera del ragionamento.
    Mi spiego: fumare prima di uno sforzo o di un’attività fisica è come farsi una pippa prima di scopare. Per alcuni servirà ad allentare la tensione ma in linea di massima è un gesto talmente inutile da rientrare nella sfera delle azioni stupide. Non ha neanche quel retrogusto romantico del gesto apotropaico. Niente.
    E poi paragonare i facchini ai soldati che combatterono in una guerra (l’unica) vinta a morsi e bocconi, per un pezzo di terra che non ci fu mai assegnato, al costo di molte vite e tanti scemi di guerra che riempivano i manicomi, è veramente una provincialata paurosa.
    Vi saluto che vado a in palestra. Ma prima mi fumo un bel Cohiba per dilatare i polmoni!

    Tanti bacetti

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