25042024Headline:

Terme Inps, un amaro amarcord

La manifestazione davanti alle terme Inps

La manifestazione davanti alle terme Inps

Le signore cotonate stanno lì, guardano oltre la recinzione, neanche più tristi, soltanto ricordando il tempo e i fasti che furono. Da quando le terme dell’Inps hanno chiuso – nel 1990, anno dei Mondiali – ogni anno, per ventiquattro anni, loro si sono rivisti: “Magari in un ristorante, questa volta però abbiamo deciso di venire qui, di fare qualcosa di più visibile”. Loro, gli ex dipendenti delle terme stesse: duecento persone (110 erano assunte a tempo indeterminato, 95 erano stagionali: ieri alla manifestazione ce n’era una cinquantina).

Arrivano con comodo, appuntamento alle 16.30, scendono dalle loro auto parcheggiate accanto al venditore di funghi porcini (10 euro per mezzo chilo) e subito s’affacciano alla ringhiera. Dietro, tra la giungla e la mondezza, ecco il mostro che una volta fu bianco: la grande struttura delle terme. “Sono entrato qui nel 58, che ero un fijo – dice l’ex gestore del bar – e ne sono uscito nel 1990 con moglie e due figli ormai grandi”.

Già, il 1990, quando cambiò la legge, l’Inps chiuse i cinque stabilimenti sul territorio nazionale e soltanto quello di Viterbo non riaprì, mentre gli altri – gestiti da società miste pubblico e privato – continuarono a fornire servizi. “Il sindaco era Fioroni, Michelini era consigliere in maggioranza”, precisa Franco Marinelli, il più combattivo di un gruppo che all’epoca gestiva 184 pazienti al giorno, cinquemila all’anno. “Ed erano persone che venivano da tutta Italia, ma che restavano a Viterbo, che facevano economia”.

La rimpatriata va avanti tra striscioni e foto ricordo. E alla fine l’obiettivo si sposta inevitabilmente dal passato glorioso al presente e al futuro del famoso “termalismo” viterbese. C’è uno stendardo, attaccato proprio ad un passo dal cancello delle Terme dei papi – l’unica struttura che oggi opera sul territorio, e oggetto di tante polemiche – che dice: “Il monopolio termale non crea posti di lavoro”. E un altro, poco più là: “Viterbo ha l’acqua per tanti stabilimenti: perché averne uno solo?”.

Un eloquente manifesto

Un eloquente manifesto

“E dire che con la famiglia Sensi (proprietaria di Terme dei Papi), abbiamo sempre convissuto benissimo. L’acqua c’era per entrambi – dice Marinelli – Perciò oggi non possiamo accettare che gli stessi dicano che, con l’arrivo di un altro operatore sul mercato sarebbero costretti a chiudere”. In realtà Sensi dice qualcosa di diverso: che ha bisogno di un tot d’acqua, altrimenti non ce la fa a mantenere gli impianti. Questo è stato l’ultimo oggetto del contendere col Comune, risolto in via provvisoria, con una deroga finché non sarà ufficiale l’apertura di un’altra realtà.

“Già, perché abbiamo letto che per le terme ex Inps si farà un bando di gara europeo – prosegue Marinelli – E’ questo che ci interessa: che tutto venga fatto a regola d’arte, e che soprattutto si utilizzino tutti i sette ettari della struttura, che comprendono anche una parte edificabile con costruzioni esclusivamente dedicate al turismo termale. Fare una cosa così, su larga scala sfruttando tutte le potenzialità che ci sono qui, avrebbe un senso: accontentarsi di un progetto ridotto sarebbe la solita occasione mancata. Anche considerando il ritorno in termini occupazionali”.

I discorsi sono sempre gli stessi, la materia del contendere pure, l’amministrazione Michelini ha promesso – sin dalla campagna elettorali – grande attenzione nei confronti del termalismo. Se ne parla, se n’è parlato e se ne parlerà ancora, sin dal prossimo consiglio comunale, dove al punto due dell’ordine del giorno c’è proprio questo argomento. La manifestazione si scioglie ordinata, l’appuntamento è all’anno prossimo. E chissà se allora qualcosa sarà cambiato.

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1 Commento

  1. francesco ha detto:

    caro sindaco MICHELINI ti suggerisco di fare un giro a rapolano terme (SI) un paesino molto bello ma ovviamente nulla a che vedere con il centro storico di Viterbo, se ti decidessi a valorizzarlo, dove con un rubinetto di acqua termale ci hanno costruito un impero ma puo essere che siete ciechi….. Viterbo città “termale” a due passi da roma…. ma quanti posti di lavoro potrebbe dare lo sviluppo di vari poli termali? oppure dobbiamo lasciare il monopolio alle terme dei papi? vai michelini fatti un giro

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