Illustrissima et reverendissima, Macchina di Santa Rosa, è pronta?
“Perché, che giorno è oggi?”
Non faccia così, lo sa benissimo.
“Volevo vedere se era attento. Sa, la gente di me si ricorda solo il 3 settembre”.
Non è vero: se le dico Baku cosa le viene in mente?
“Dunque. Dicesi Baku nota tecnica di cucina a vapore del sud del Giappone. Giusto?”
Si sta coprendo di ridicolo.
“Occhio a come parla. Se vuole sapere dell’Azerbaijan non deve che chiedere. Quel 4 dicembre scorso non lo dimenticherò mai. Per la prima volta mi sono sentita davvero amata, apprezzata e consociuta anche fuori dalla cinrconvallazione Almirante. Sa com’era il mio stato d’animo? Mondiale…”
Per forza, col riconoscimento a patrimonio immateriale dell’Unesco siamo tutti capaci a sentirci mondiali.
“Io, e i miei cugini e cugine di Sassari, Palmi e Nola abbiamo vinto il nostro Mondiale, altro che Prandelli e Balotelli. Anche se poi quelli di Nola, be’, non è che si sono comportati bene…”
Il sindaco ha detto che lei, Macchina, come festa fa schifo.
“Rispondo così: specchio riflesso. E poi, questa qui mica è una gara a chi è più bello, anzi proprio facendo rete, alleandoci, abbiamo ottenuto il riconoscimento. Da soli ci avrebbero spazzati via. Vada a chiederlo ai Ceri di Gubbio…”
E’ così ecumenica, lei.
“Sarà che oggi è quel giorno lì, sarà che per l’ultima volta indosserò i panni di Fiore del cielo, sarà che sono vanitosa di natura…”
A proposito: le piace la nuova livrea bianca?
“Incantevole. Come si dice? Un bianco virginale… Sicuramente un colore più acconcio a ciò che rappresento, no? Prima, con quel viola e quell’arancione, sembravo una bottiglia di Veuve Cliquot”.
Che fa, anche lei beve champagne?
“Due dita sole. E solo dopo la posa al Santuario. Sa, per festeggiare la conclusione del Trasporto”.
Anche il presidente della Regione Zingaretti ha detto di avere un debole per lei.
“Be’, Nick è un adulatore nato, come tutti i politici. Ma io della famiglia ho un debole per il fratello, Luca. Montalbano lo vedo sempre, e leggo i libri di Camilleri, anche se l’assassino lo indovino subito. D’altronde, quando leggevo Maigret e Marlowe voi neanche eravate nati”.
Ci crede alla promessa di Zingaretti che vuole portarla all’Expo di Milano?
“Magari. Andrei a trovare la Madunina: siamo mezze parenti, anche se lei, da lassù, è più alta di me. Scherzi a parte: un altro palcoscenico internazionale sarebbe perfetto, per questo sto limando il mio inglese, prendo ripetizioni di tedesco dal presidente del Sodalizio Mecarini, e ho iniziato a studiare il cinese”.
Mecarini e i suoi, tra l’altro, quest’anno si sono inventati il passaggio per via Marconi.
“Me lo lasci dire: i facchini sono ragazzi fantastici. Spesso, quando sono depressa – mi succede soprattutto in inverno – mi trovo a pensare che siano solo loro a volermi bene, a voler farmi crescere. Disinteressatamente”.
Mannò, ci sono anche i politici.
“I politici? Quelli lì li lasci stare: tante promesse, tanta passerella e zero fatti”.
Eppure stasera staranno tutti lì sotto.
“Sì, ma non si preoccupi: come ogni anno si beccheranno un sacco di fischi. Glielo dice una che ne ha viste di tutti i colori”.
Fischi o non fischi: buon viaggio Macchina, lei resta una delle poche cose che fa rima con viterbesità. Una rima baciata.
Zitti tutti: parla la Macchina
di Andrea Arena
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