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Sindaci della Tuscia, venite alla Camera

camera deputatiRappresentano l’ossatura del Viterbese. I comuni sotto i 5 mila abitanti sono la maggioranza nella Tuscia. A queste realtà è dedicata la proposta di legge che mira alla loro valorizzazione e verrà discussa in aula nelle prossime settimane. Un’occasione di sviluppo per il territorio come verrà analizzato in un appuntamento promosso dal gruppo del Partito democratico venerdì 10 ottobre, alle 10, nella sala della Regina alla Camera dei deputati.

La proposta è denominata ‘Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali nonché deleghe al Governo per la riforma del sistema di governo delle medesime aree e per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ambientali’. Il perché di una simile iniziativa legislativa? È nella realtà dei comuni sotto i 5.000 abitanti che si concentrano gli standard più alti del patrimonio culturale ed enogastronomico italiano. Sono infatti i 5.698 piccoli comuni a custodire quasi un milione di imprese, il 16 per cento dei musei, monumenti ed aree archeologiche, il 79 per cento dei vini più pregiati e il 94 per cento dei prodotti a denominazione d’origine protetta.

Il testo di legge, di cui anche io sono firmatario, mira a creare le condizioni per consentire a tali aree di essere competitive. Bellezza, qualità, paesaggio, storia, coesione sociale, legame tra i territori. Su queste caratteristiche il nostro Paese deve puntare, non solo a tutela delle tradizioni e dell’identità nazionale ma soprattutto come potenziale investimento per il futuro.

La proposta di legge affronta argomenti quali la sicurezza delle strade e degli istituti scolastici, l’incentivazione del turismo, l’insediamento di nuove attività produttive, la realizzazione di investimenti, la salvaguardia della fauna selvatica locale, la promozione dei prodotti agroalimentari tradizionali, la tutela delle produzioni di qualità, nonché il sostegno per la commercializzazione dei prodotti.

Altro obiettivo importante è quello di contrastare l’impoverimento di vaste zone, in particolar modo quelle montane e insulari, dove si soffre di un “disagio insediativo” che ha aumentato il rischio di terremoti, alluvioni ed eruzioni, il consumo eccessivo del suolo, la rarefazione dei servizi al cittadino, l’incuria e il progressivo abbandono. Si procede anche all’attuazione di interventi finalizzati al recupero dei centri storici e dei nuclei abitativi compresi nelle aree rurali e montane che registrano, oltre a un elevato invecchiamento della popolazione, anche elementi di degrado e di manomissione del patrimonio edilizio. Vengono disposte agevolazioni al fine di promuovere attività educative per la prima infanzia, manifestazioni, eventi artistici, culturali e dello spettacolo.

Invito i sindaci del Viterbese a partecipare. Il convegno del 10 è un’occasione, condivisa da parlamentari sia della maggioranza che dell’opposizione, per confrontarci con le esperienze di amministratori ed esponenti dell’associazionismo e dell’economia.

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