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La nuova frontiera: l’economia circolare

Il rettore Alessandro Ruggieri

Il rettore Alessandro Ruggieri

Una delle nuove frontiere delle potenzialità di sviluppo dell’Unione europea risiede in quella che viene definita come «economia circolare», ovvero un modello di produzione e di distribuzione delle risorse e dei prodotti che pone al centro la sostenibilità del sistema e in cui le materie, fino a oggi considerate “di scarto”, vengono costantemente riutilizzate. Si tratta di una vera e propria rivoluzione rispetto all’approccio tradizionale che dal prodotto arriva al rifiuto da smaltire.

In questo contesto si è svolta a Bruxelles una conferenza dal titolo «Ricerca e Innovazione per una economia circolare nelle Regioni europee», promossa dalla Regione con il contributo fattivo della struttura Rersue e dell’area rapporti con l’Unione europea, in collaborazione con l’Università della Tuscia e sotto il patrocinio della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea.

“L’economia circolare, oltre a garantire una risposta alla costruzione di un modello di sviluppo ecosostenibile, offre molteplici e concrete risposte a una delle sfide più importanti che i governi, nazionali e regionali, stanno affrontando: assicurare un sostegno efficace alla competitività del settore industriale e del manifatturiero. Ci appare sempre più chiaro – ha spiegato l’assessore allo sviluppo Economico della Regione Lazio, Guido Fabiani – come senza una visione strategica di lungo periodo, non esistano best-practices che da sole possano garantire un impatto reale sui territori. Per questo, il Lazio è pronto a giocare un ruolo attivo e di apripista nel percorso che inizia oggi e che intende mettere in rete e a sistema le diverse esperienze e capacità maturate in Italia e in Europa a livello industriale, di ricerca ed istituzionale nella direzione di promuovere e approfondire l’economia circolare come paradigma per uno sviluppo economico smart, sostenibile e inclusivo, in linea con gli obiettivi più generali di Europa 2020”.

Il professor Alessandro Ruggieri, rettore dell’Università della Tuscia, ha proposto la creazione di una rete europea di università e centri di ricerca che si occupi in particolare dello sviluppo dell’economia circolare. Una proposta particolarmente apprezzata a tutti i livelli che fa dell’ateneo di Viterbo un sicuro punto di riferimento.

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1 Commento

  1. Luigi Tozzi ha detto:

    Ormai si cambia solo il nome alle cose. Una volta i nostri padri e nonni ci dicevano che “non si butta via nulla”..ora la chiamano economia circolare. Come una volta si aborriva il Fast Food (nacque Slow Food) ed oggi si rivaluta lo “Street Food”…ovvero il cibo di strada..si..proprio quello che si mangia..VELOCEMENTE…

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