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Palazzo dei Priori: per ora è una maretta

consiglio comunale giuntaPuò il battito d’ali di una farfalla a Pianoscarano provocare un uragano tipo a La Quercia? Certo che può, se può contare sulla forza cinetica (e spesso assurda, se non ridicola) che sprigiona la politica italiana in generale, e quella viterbese in particolare. A pensarci bene, è ciò che sta accadendo in questi giorni intorno all’amministrazione comunale di Viterbo, alle prese con le conseguenze, più o meno dirette, del cambio di casacca di un suo consigliere di maggioranza. Quel Goffredo Taborri passato da Oltre le mura, la lista civica del sindaco, al Nuovo Centrodestra, ma senza rinunciare al suo sostegno al governo. Quello che è successo dopo sta provocando una serie di reazioni tra le parti che compongono l’eterogenea alleanza che ha eletto Michelini. Rivendicazioni più o meno urlate, più o meno sensate, in vista di un prossimo quanto inevitabile rimpasto della squadra di Governo.

“Il rimpasto si farà, ma solo quando lo deciderà il sindaco”, sussurra un esponente della maggioranza. Come dire: inutile agitarsi troppo adesso, anche perché il sindaco ha preso in mano la situazione ed è deciso a gestirla d’autorità. Eppure, gli assessori in bilico sono sempre quelli. Il primo ad essere nel mirino, suo malgrado, è Fabrizio Fersini, responsabile dei Servizi sociali: la sua è la prima bomba pronta ad esplodere, giurano, e qualcuno darebbe la battaglia già in corso, ai piani alti del Pd, tra il consigliere regionale Panunzi (che lo protegge e che nel ruolo sul territorio ha ormai sostituito il senatore Sposetti) e nientepopodimeno il deputato Fioroni, che vorrebbe invece un cambiamento. Ma sarà poi vero?

Altri assessori in bilico? Ottimi e abbondanti. A partire da Alessandra Zucchi, attualmente in maternità – e perciò da trattare con tutte le sensibilità del caso – e però anche prima del lieto evento piuttosto evanescente nel suo ruolo. E’ la stessa Oltre le mura a lamentare l’assenza della sua esponente, e a chiedere una “diversa rappresentanza” nella squadra di Governo. E a sperare che sia la stessa Zucchi a fare pubblicamente un passo indietro che sarebbe nobile, e che darebbe la stura al rimpasto vero e proprio.

Rimpasto che potrebbe coinvolgere altri esponenti. Per esempio Raffaella Valeri, parrocchia Sel, criticata per la marcia indietro sul ridimensionamento scolastico e per i problemi sulle mense. Sull’avvocata che arrivò terza alle primarie del centrosinistra, vanno considerate anche le perplessità dello stesso partito a livello regionale per l’ingresso in maggioranza del Nuovo Centrodestra, che ha cambiato in corsa i termini – e i confini politici – dell’alleanza. Auguri.

Ultimo, ma non certo per importanza, Giacomo Barelli, assessore esterno per Viva Viterbo. La sparata del leader del movimento (nonché presidente del consiglio comunale) Filippo Rossi contro l’immobilità dell’azione di governo potrebbe anche far precipitare il gradimento dei “filippini” all’interno della maggioranza. E poco importa se lo stesso assessore – con una nota irrituale -si sia affrettato a rassicurare tutti sulla fedeltà a Michelini, “garante di quel progetto civico in cui abbiamo sempre creduto. Vogliamo solo essere da sprone in un momento difficile, con molte cose che sono in cantiere e altre dovranno essere fatte”.

Nel Pd e non solo c’è sempre qualcuno pronto a gufare sulle sorti di Viva Viterbo. Anche se da quelle parti, alle gufate, sono abituati. E vaccinati.

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