24042024Headline:

La Viterbese gioca a poker con Zeman jr.

Un momento della sfida tra Viterbese e Selargius

Un momento della sfida tra Viterbese e Selargius

La Viterbese va avanti e sembra quasi che acceleri. Il sucesso rotondissimo (4-2) sul Selargius rilancia i gialloblu in quota e appiccica ancora di più Gregori a quella panchina che in tanti sarebbero pronti a togliergli (quando si dice la solidarietà tra colleghi…). Carattere nel rimontare lo svantaggio, un po’ di ingenuità sui calci piazzati, ma una forza – e una qualità – offensiva che poche squadre possono vantare. La rete finale di Giannone è la classica oliva dentro il Negroni. Alla salute.

VITERBESE – SELARGIUS 4-2

Viterbese (4-4-3): Fadda; Perrocchi, Scardala, Cirina, Pacciardi; Faenzi, Nuvoli, Spinelli (25st Giannone); Morini (37st Pippi), Saraniti, Pero Nullo (31st Ciaramelletti). A disposizione: Zonfrilli, Pingitore, Tuniz, Dalmazzi, Federici. Allenatore: Attilio Gregori
Selargius (4-3-3): Forzati; Usai, Callai; Sanna, Patacchiola, Piselli, Suella (37st Cardia), Mannoni, Secci (14st Atzori A.), Atzori G. (31pt Aramu), Chelo. A disposizione: Vacca, Pirino, Schieda, Fanunzi, Contu. Allenatore: Karel Zeman
Arbitro: Perrotti di Campobasso (De Prisco – Cecchi)
Marcatori: 6’pt Usai, 48pt su rig. e 1st Morini, 20st Saraniti, 28st Patacchiola, 47st Giannone
Note. Ammoniti: Pero Nullo, Cirina e Perrocchi (V) Piselli, Patacchiola (S). Angoli: 7-6. Recupero: 3pt, 4st. Spettatori: 800 circa

LE PAGELLE

Fadda 5.5
Il fisico da fantino gli crea non pochi casini almeno sul primo gol del Selargius, quando smanaccia ma non evita la frittata. E pure sul secondo qualcosa non convince.

Perrocchi 6.5
Non tutte le domeniche trova fenomeni come Siclari sulla sua corsia (come accaduto una settimana fa con la Lupa). E per fortuna. Stavolta, contro i pischelletti sardi, si concede pure qualche sgroppata.

Scardala 6.5
Normale amministrazione contro avversari in età da patentino per guidare scooter.

Cirina 6.5
Idem come sopra. L’ammonizione fa parte del suo mestiere di duro. E quella traversa colpita al quarto d’ora ancora trema, per quanto se l’è vista brutta: le è andata bene, ha incontrato Cirina e può ancora raccontarlo.

Pacciardi 7
Arrembante e sfacciato come un Keith Richards giovane (non che da vecchio sia cambiato). Si procura il rigore della svolta con un intercetto e un ingresso in area da paura. Bravo bravissimo.

Faenzi 6.5
Sacrificio & polmoni as usual.

Rocco Giannone, autore del gol del 4-2

Rocco Giannone, autore del gol del 4-2

Nuvoli 6.5
Lavoro tattico, da bussola, a gestire il gioco e il baricentro della squadra. Non sarà bello da vedere, ma serve. Eccome.

Spinelli 6
Opaco e un po’ tirchio nel recuperare palloni. Che si debba ancora ambientare a queste latitudini? O che la piazza pretenda un po’ troppo da lui? Misteri della fede. (dal 25st Giannone 7.5 Il sole sta morendo dietro l’Okay, la gente s’avvia verso l’uscita, è il secondo minuto di recupero, e lui entrato per guadagnare qualche secondo disegna il capolavoro, un gol da posizione impossibile, punizione sulla sinistra, un corner corto, la palla che gira e gira e gira e s’infila prima del secondo palo. Un gol alla Rocco Giannone, signori e signore).

Pero Nullo 6.5
Fermato più dai fuorigioco inesistenti che dagli sbarbati del Selargius. Quando esce deve essere bello stanco. (dal 31st Ciaramelletti s.v.)

Saraniti 7.5
Prima s’era mangiato due gol quasi fatti. Ma chissenefrega: stiamo parlando di Saranitovic, la divinità metà uomo e metà colpo di tacco. Nella ripresa firma il momentaneo 3-1 dopo un’azione pettinatissima sull’asse Morini (pallonetto) e Faenzi (rifinitura). Se non avesse segnato oggi sarebbe stata la più grande ingiustizia dai tempi del caso Tortora.

Morini 7.5
Chi si rivede. Arrogante quando strappa dalle manone di Saraniti il pallone per calciare il rigore. Meno male che lo segna, festeggia e fa pure gesti mica carini verso la tribuna che aveva osato criticarlo. Poi, ad inizio ripresa, fa il 2-1 con un pallonetto che qui non chiameremo mai “cucchiaio” per ragioni di copyright. Li vogliamo così: incazzati e decisivi. (37st Pippi s.v.)

Altri voti in ordine sparso
Voto 7 ad Attilio Gregori. Il conte Attilio arisalva la panchina, regala quattro pere al giovane Zeman e guadagna pure un rinforzo in difesa come Gimmelli. Diciamo che ci sono stati momenti peggiori, no?
Voto 5 a Karel Zeman e al suo Selargius. Verrebbe da dire: tutto qui? Eppure, atenuanti generiche: squadra giovanissima, uno solo nato prima del 1990. A Viterbo, comunque, non si è visto il calcio d’attacco che marchio della famiglia, semmai il “capanno”, come da queste parti è stato ribattezzato – da tempo immemore – il caro vecchio catenaccio. Chi lo avrebbe mai detto? Milioni di adepti al Verbo in crisi d’identità per la rivelazione.

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1 Commento

  1. Valerio ha detto:

    Ma ti pagano per scrivere?

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