25042024Headline:

La mosca olearia limita la produzione

oliveLe castagne hanno il bacarozzo cinese. L’uva è pesta già sulla pianta. Le nocciole si potrebbero raccogliere col porta pillole. E ora ci si mette pure la mosca dell’olivo. A condire (per rimanere in tema) un’annata agricola pressoché catastrofica. Roba che se fosse capitata una stagione del genere cinquanta anni addietro, l’intera economia della provincia sarebbe in ginocchio. Che poi lo è in ogni caso, ma questo è un altro discorso.

In attesa comunque che arrivino pure le cavallette e la carta vetrata al posto di quella igienica, è opportuno fermarsi un attimo e capire come stanno le cose in ottica campagna olearia. Quella in corso proprio in questi giorni. E che, come detto poi in apertura, non è che stia regalando soddisfazioni corpose. “Ci sta la mosca – ammette Renna, che non è un’altra calamità, ma Andrea, direttore della Coldiretti Viterbo – estesa a macchia di leopardo ma presente un po’ ovunque. Di sicuro non ci si aspetta una produzione ottimale”.

Il che, tradotto, vuol dire gente che abbandona e abbandonerà i campi. Mercato a prezzi folli. Corde, saponi e sgabelli nei pensieri di molti. Ma se ne uscirà mai? “Stiamo raccogliendo firme per il consorzio di tutela – prosegue Renna – Lo riteniamo fondamentale. Per i fondi ai quali dà accesso. Per logiche di sinergia. E poi, non in ultimo, per la Dop”. Che, come diceva quello, c’è ma non si vede. Incastrata tra cavilli burocratici, giochini di potere, pregressi e annessi. “Oggi come oggi tocca spedire i campioni a Roma per farli analizzare e ottenere il riconoscimento – illustra ancora lui – costa tanto e arrivano tardi. Dobbiamo invece associarci. L’università ha i laboratori, poi ci sta l’Arsial, la Camera di Commercio. Se aggiungiamo Regione e entità collaudate come Op Latium o Unaprol, ecco fatto il tutto. Rapido e indolore”.

Non solo, servirebbe poi anche un goccino di cultura per capire la coltura. “La legge anti-rabbocco credo sia una grande vittoria – chiude – Così come è determinante il servizio informativo che si porta avanti nelle scuole. Stagionalità, etichetta, potenzialità. Occorre spingere su certi tasti”.

Altrimenti niente bruschetta davanti al camino, sorseggiando vino e sgranocchiando caldarroste. Un incubo. Anche se si evita l’aglio sul pane.

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