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Un giro della Tuscia in ottanta giorni

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Si dice che il pizzicato dalla tarantola trovi pace solo nell’eterno movimento. Nasce da questo presupposto “Il ballo di San Vito”. E lo sanno bene quanti frequentano il panorama cantautoriale alternativo italiano. Per chi invece non volesse andare oltre il viterbese, la seconda cura al morso del pericoloso aracnide parrebbe essere quella dello scrivere. O almeno, così è per Marco Saverio Loperfido. Uno che solo nel nome e nel cognome ha già parecchio da raccontare.
I suoi racconti andranno in scena proprio oggi, a partire dalle ore 18, all’interno del circolo (targato Arci) di Pianoscarano, il Cosmonauta. Contenitore culturale cittadino. Si parlerà del progetto “Ammappalitalia”, e nello specifico de “Il Giro della Tuscia in 80 giorni”. Tanti sono bastati, proprio a Loperfido, per ammappare (appunto) la provincia di Viterbo. Nel senso che con cura, pazienza e spirito alla Indiana Jones, il camminante si è fotografato ed ha trasportato su piattaforma Internet la zona. Nei suoi meandri più tortuosi e conseguentemente affascinanti.
Non è previsto solo questo però. Tra una scarpa da stringere ed un vis a vis col cinghiale di Montebello, il tipo presenterà anche la sua ultima fatica letteraria, come poi si diceva in apertura. Claude Glass, si chiama il cartaceo. Titolo evocativo, che rimanda allo specchietto utilizzato nel ‘700 dai pittori per ritrarre i paesaggi. E la prima analogia è già svelata.
Claude Glass è un romanzo epistolare. Una conversazione a due tra un fotografo italiano del ’10 e un acquarellista inglese di fine ‘700. Il primo precario e disilluso verso il futuro (qui le cose non cambiano mai), l’altro assetato di vita e alle prese con un giro per lo Stivale. Il classico giro, quello che poi ti stravolge l’esistenza.
Una storia, chiaramente impossibile, nella quale la coppia si scambia idee, impressioni e rasoiate trasversali su temi che vanno dal paesaggio (si ritorna ancora a sopra) all’arte. Attraversando bellezza, amore, storia e viaggi.
“Saranno proprio i paesaggi, e la riappropriazione (e condivisione) del territorio attraverso il camminare, i temi centrali di questo incontro-dibattito”,  giurano dalla regìa.
E tutto sommato forse vale pure la pena di fare due passi per arrivarci.

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