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Quando l’imprenditoria si colora di rosa

Sportello Donna, Regione e Camera di commercio unite per far nascere nuove imprese

L'assessore regionale al lavoro Lucia Valente

L’assessore regionale al lavoro Lucia Valente

Insegnanti e impiegate? No, anche l’imprenditoria laziale e viterbese si colora sempre più di rosa. Nasce infatti Sportello donna, iniziativa regionale per finanziare e supportare micro imprese femminili: a disposizione ci sono 700mila euro (550mila per le imprese da costituire, 110mila per quelle costituite da meno di due anni e 40mila per il rimborso della spese di tutoraggio). Il progetto si inserisce nell’ambito di Intesa 2012, un programma stipulato tra Stato e Regioni finalizzato alla ricerca di misure in grado di conciliare vita e lavoro. Alla presentazione il presidente della Camera di commercio di Viterbo Domenico Merlani, l’assessore regionale al lavoro Lucia Valente e Serenella Papalini, presidente del Cif (Comitato per l’imprenditoria femminile). “Finalmente c’è la possibilità di tradurre una passione in lavoro – sottolinea con enfasi l’assessore Lucia Valente -. Viterbo è la prima provincia dove si firma la convenzione per far nascere Sportello Donna”. “Si tratta – aggiunge – di una misura specifica per le donne che vogliono attivarsi nel mondo imprenditoriale. I presupposti sono l’auto-impiego e l’auto-sfruttamento, nel senso che le donne (ed è verificato da diverse ricerche) mostrano una grande capacità organizzativa che sia in grado di conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia. Oggi questo diventa più facile perché con questo intervento non solo si pensa ai finanziamenti, ma si fornisce un qualificato servizio di consulenza che accompagna  l’intero percorso, dall’inizio alla fine, fornendo tutte le informazioni necessarie per fare impresa”.

“Ormai – sottolinea Serenella Papalini – non ci sono più lavori prettamente maschili o esclusivamente femminili. L’integrazione da questo punto di vista ha compiuto progressi consistenti. E’ evidente quindi che non ci sono settori specifici di intervento, ma riteniamo che proprio per conciliare casa e lavoro, ci si debba preferibilmente orientare nel settore del welfare territoriale e dei servizi di cura. Ma ogni opzione è valida: chi ha idee valide, si metta in gioco e cominci a fare impresa. Sportello Donna e, più in generale, l’intera struttura della Camera di commercio mette a disposizione competenze e professionalità per sostenere in ogni modo,non solo economicamente, le nuove attività e pure quelle nate da poco tempo”.

La presentazione di Sportello Donna: al centro il presidente della Camera di commercio Domenico Merlani

La presentazione di Sportello Donna: al centro il presidente della Camera di commercio Domenico Merlani

Ma il discorso si amplia ai giovani. “Ci sono le possibilità – interviene ancora Lucia Valente – per ottenere finanziamenti fino ad una somma di 50mila euro.  Non mi sembra poco per intraprendere un’attività. Con il programma Garanzia Giovani, la Regione ha stanziato una cifra imponente: 137 milioni di euro. Sono soldi di tutti a disposizione di chi ha le idee ma non gli strumenti, economici ed informativi, per sostenerli. E ci sono misure specifiche anche per gli over 30 perché purtroppo oggi l’occupazione si può perdere anche a 50 anni senza possibilità di trovarne un’altra in tempi ragionevoli: il lavoro, sempre più spesso, bisogna crearselo. Durante la settimana dell’8 marzo, abbiamo in programma due convegni dedicati alla coltivazione della canapa e dei tartufi e successivamente ce ne sarà un altro sulle stampanti 3D. Insomma i campi di intervento sono i più vari e tutti validi”.

“E’ un’iniziativa importante – conclude il presidente dell’ente camerale Domenico Merlani – alla quale la Camera di commercio viterbese guarda con interesse. Il lavoro portato avanti dal Cif, guidato con passione e competenza da Serenella Papalini, sta dando frutti. Nella giunta, peraltro, è consistente la presenza femminile, a cominciare dalla vice presidente Luigia Melaragni.  La Regione, in un necessario gioco di squadra, mette a disposizione le risorse, ma i progetti camminano sulle gambe fornite dagli enti territoriali”.

Serenella Papalini, presidente del Cif

Serenella Papalini, presidente del Cif

I numeri dell’imprenditoria femminile nella Tuscia forniscono un quadro decisamente positivo: il tasso di femminilizzazione (cioè di aziende in rosa) al 30 settembre 2014 è pari al 26,7%, superiore sia a quello nazionale (21,45) che a quello regionale (21,61). Si concentra nell’agricoltura il maggior numero di imprese femminili (39,2%). Nel commercio si arriva al 29,2, nei servizi di alloggio e ristorazione  al 34,2; mentre la quota è del 32,7 nel settore noleggio e agenzie di viaggio. Ridotta invece la presenza femminile nel manifatturiero (con tasso inferiore al 17%). La tendenza va verso un progressivo processo di terziarizzazione. Sotto il profilo giuridico, infine, primeggiano le ditte individuali (74%), mentre le società di capitale rappresentano l’11,18% e le società di persone il 12,2%. Del Cif fanno parte, oltre alla presidente Serenella Papalini, Alba Marinella Riccardi (Cia), Daniela Marconi (Cia), Monica Allegrini (Confagricoltura), Maria Luisa Appetito (Cna), Fosca Mauri Tasciotti (Confartigianato), Angela Grifa (Federlazio), Via Sozio (Ascom), Novella Bentivoglio (Confesercenti), Patrizia Berlenghini (Lega Coop e mutue), Anna Lanzi (Adoc), Paola Bruzziches (associazioni sindacli), Paola Camilli (credito e assicurazioni).

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