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“Comune in fallimento? E’ una solenne bugia”

Il vice sindaco Luisa Ciambella contro i gufi: "Creano solo un danno di immagine"

Luisa Ciambella, assessore al bilancio del Comune di Viterbo, nonché la Merkel della Tuscia

Luisa Ciambella, assessore al bilancio del Comune di Viterbo, nonché la Merkel della Tuscia

“Nessun rischio default, nessuno scenario stile Grecia, nessun Titanic che sta per affondare: solo le normali difficoltà che vivono tutti i comuni italiani”. Luisa Ciambella, vice sindaco e assessore al bilancio, respinge al mittente le critiche e rassicura i cittadini: “I servizi sono garantiti, così come le spettanze ai dipendenti. Non capisco perché si debba fare terrorismo politico, con l’unico risultato di creare un danno di immagine all’istituzione. Certi consiglieri di opposizione dovrebbero stare bene attenti a quello che dicono solo per conquistarsi un po’ di spazio sui giornali”.

I conti sono presto fatti e la Merkel della Tuscia non ha difficoltà a renderli noti. “Ci siamo ritrovati con 1,5 milioni di euro in meno derivanti dai mancati incassi sull’Imu agricola del 2014; altri 2 milioni derivano da mancati trasferimenti da parte dello Stato e in più gli incassi sull’Imu sulle seconde case sono stati inferiori di 1,5 milioni. Questa è la situazione che coinvolge ogni amministrazione comunale italiana, dalla più piccola alla più grande. Con gli scorsi bilanci abbiamo tagliato circa 3 milioni di euro e un altro paio dovremo tagliarli con il prossimo. La situazione è complicata e ce ne siamo occupati anche nell’Anci. Tanto che ci è stato consigliato di non approntare bilanci e di aspettare il decreto sugli enti locali che dovrebbe essere varato entro la fine del mese. Solo a quel punto si potrà avere un quadro più chiaro sia delle risorse che avremo a disposizione che dei risparmi che dovremo operare”.

Il discorso sull’Imu in generale merita qualche approfondimento: “Vedersi sottrarre risorse alla fine di dicembre e non sapere ancora oggi come e quando verranno recuperate, è evidente che crea problemi a tutte le amministrazioni. Come pure va chiarito presto che ne sarà dei pagamenti previsti per il 2015. Per quanto riguarda le seconde case, nonostante il comune di Viterbo abbia applicato l’aliquota più bassa, il mancato incasso non può che riferirsi alla situazione generale: c’è un’evidente carenza di liquidi. Cioè non si tratta di non voler pagare, ma proprio di non potere”.

Il sindaco Leonardo Michelini con la vice Luisa Ciambella

Il sindaco Michelini con la vice Luisa Ciambella

E in questa situazione si chiedono ulteriori tagli e sacrifici. “L’anno scorso – continua Luisa Ciambella- abbiamo effettuato tagli per circa 3 milioni di euro. Qualcos’altro si potrà fare, ma di certo mi viene da ridere quando penso che certe critiche vengono da chi ha amministrato questo comune facendo danni enormi con le partecipate… Comunque su un punto voglio essere molto chiara: non sono a rischio i servizi per i cittadini, così come continueranno ad essere tutelate le fasce più deboli. Oggi la data di presentazione del bilancio è già slittata al 30 aprile, ma è possibile che venga deciso un ulteriore rinvio al 30 giugno. Per metterci al sicuro abbiamo stabilito una gestione provvisoria che permetterà di spendere ancor meno. I viterbesi possono stare tranquilli”. Torna il tema dei gufi… “Io so solo che, anche da consigliere di opposizione, mi guarderei bene dal creare danni all’istituzione comunale”.

Qualche sassolino, però, l’assessore se vuole togliere dalle scarpe. “Sento parlare di ricapitalizzazione del centro merci di Orte: questa è una solenne bugia. Il Comune di Viterbo non ha mai approvato i bilanci dell’interporto e non c’è nessun atto che trasferisca soldi per quella struttura, sulla quale mi sono esposta personalmente esprimendo forti perplessità e chiedendo massima chiarezza. Chi afferma il contrario è in malafede”.

Resta da dire qualcosa sugli ormai famosi 3 milioni di euro che dovrebbero entrare nelle casse comunali per la vicenda Esattorie. “Nonostante la sentenza – conclude Luisa Ciambella –  Atradius non ha pagato, anzi ha chiesto una transazione. Ipotesi evidentemente irricevibile. A questo punto, se entro 7-10 giorni non pagheranno, i nostri legali chiederanno il pignoramento dei conti correnti. Che non ci darà immediatamente quella somma, ma almeno ci garantirà di esigere il credito in tempi abbastanza brevi”.

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