25042024Headline:

La prima di Maria Rita e il solito spettacolo

La nuova presidente dirige la seduta. Intorno scene di ordinario consiglio

L'intervento di Gianmaria Santucci

L’intervento di Gianmaria Santucci

Due settimane sono passate, e due settimane abbastano per dare una ripassata al mastodontico regolamento del consiglio comunale. O forse no, visto che la neo presidente (o come cavolo bisogna declinarla dopo le indicazioni di Laura Boldrini), alla prima seduta da lei interamente diretta, incassa subito una bacchettata niente male. Siamo alle prime battute dell’ordine dei lavori, il sindaco ha dato lettura di alcune comunicazioni (tra cui quella, già anticipata da Viterbopost, del passaggio da “esercizio provvisorio a “gestione provvisoria” del bilancio), e Gianmaria Santucci chiede d’intervenire. Alla nuova presidente Maria Rita De Alexandris ad un certo punto scappa detto: “Stringa, Santucci”. E’ bastato un attimo, e il di solito cavalleresco esponente di FondAzione s’è inalberato: “Se questo è lo stile, non va bene. Le consiglio di rileggersi il regolamento”.

Per il resto, il debutto della seconda donna sullo scranno più alto della sala d’Ercole dopo Antonella Bruni (che ricoprì quel ruolo con Meroi sindaco) scorre abbastanza liscio. Quantomeno in linea con l’atmosfera a metà tra bocciofila e classe di ripetenti che da qualche tempo pervade l’assemblea di Palazzo dei priori. I tempi, innanzitutto: seduta fissata per le ore 15.30, si comincia dopo le quattro, una mezza orata – per dirla alla Camilleri – accademica di ritardo che ormai non prende neanche più di sorpresa neanche gli agenti di polizia locale, che fanno il loro ingresso in un’aula sonnolenta alle 15.45.

Magliette di contestazione

Magliette di contestazione

L’attesa che porta al primo appello trascorre placida. C’è chi tamburella sui banchi (“Maestraaaaa, tizio dà fastidio”), chi chiacchiera, chi parla di future trasferte a Grenoble, o a Berlino. Tutto molto bello. Un tizio – il solito – s’aggira per la sala con una curiosa maglietta bianca con scritta verde padano che invita a non fidarsi di Michelini. E magari di invertire il senso di marcia in via Annio. Nessuno si sogna di redarguirlo, e anzi in questa fiera strapaesana l’individuo ci sta anche bene .

Che, per la storia, esordisce così la sua prima presidenza: “Possiamo cominciare, segretario. Può cominciare l’appello”. Il cronista pronto ha riportato il memorabile incipit. E poi dà una comunicazione personale: il nuovo membro della prima commissione non sarà più Maria Rita De Alexandris (cioè lei) ma Filippo Rossi (cioè l’unico altro consigliere in quota Viva Viterbo). Un gioco del mattone davvero emozionante. Poi tocca al sindaco: la gestione provvisoria, la costituzione della commissione per Viterbo capitale della cultura (sui componenti meglio sorvolare, a parte qualche rarissima eccezione) e via con le interrogazioni. Interrotte soltanto un attimo dallo squillo di un cellulare dimenticato su uno scranno con la suoneria a palla: è “Pregherò”, di Adriano Celentano, e pare proprio che il telefono sia quello di Arduino Troili, da oggi ribattezzato “Il molleggiato di Bagnaia”.

La prima è andata, la capoclasse se l’è cavata e può andare ad aggiornare il curriculum. Ci vediamo alla prossima, più o meno all’ora indicata.

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