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La Tuscia conquista Vinitaly. E adesso…

Coldiretti: "Grande successo a Verona. Il registro unico una svolta per il settore"

Il ministro Martina allo stad della Regione Lazio a Vinitaly

Il ministro Martina allo stad della Regione Lazio a Vinitaly

Vini viterbesi protagonisti a Verona, nella 49esima edizione del Vinitaly, la maggiore manifestazione nazionale (e non solo) sull’enologia. Ad essere presenti a Verona 19 aziende del territorio viterbese, che hanno dato bella prova del loro lavoro al Salone Internazionale del vino e dei distillati, tra 4mila espositori provenienti da ogni parte del mondo. Vinitaly è oggi una delle più rilevanti manifestazioni fieristiche di settore, con oltre 150mila visitatori, dei quali più di 50mila esteri, per un’area espositiva di circa 90mila metri quadri.
Vinitaly si propone sia come vetrina promozionale sia come piazza d’affari per l’incontro tra la domanda internazionale e l’offerta italiana. Offerta che rappresenta il meglio dell’enologia mondiale, in termini di qualità e di originalità grazie al suo patrimonio di vitigni autoctoni, con prezzi concorrenziali in relazione anche all’appeal del made in Italy e della cultura che il nostro vino rappresenta nel mondo intero.
Complessivamente le aziende vinicole della Tuscia presenti al Vinitaly sono: Antica Cantina Leonardi (Montefiascone), Erminio Papalino (Castiglione in Teverina), Cantina Stefanoni (Montefiascone), Cantina Sociale di Montefiascone, Fattoria Madonna delle Macchie (Castiglione in Teverina), Sergio Mottura (Civitella d’Agliano), Tenuta S. Isidoro (Tarquinia), Trappolini (Castiglione in Teverina), Trebotti (Castiglione in Teverina), Viticoltori dei Colli Cimini (Vignanello); Paolo e Noemia d’Amico (Castiglione in Teverina), Tenuta Ronci di Nepi, Falesco (Montefiascone), Villa Caviciana (Grotte di Castro), Vitivinicola Cordeschi (Acquapendente), Castelli Debora (Marta), Cantina Cassano (Canepina), Podere Grecchi (Vitorchiano), Tenuta la Pazzaglia (Castiglione in Teverina) e Tenuta Casciani (Civitella d’Agliano).

Il direttore di Coldiretti Ermanno Mazzetti

Il direttore di Coldiretti Ermanno Mazzetti

Il settore vitivinicolo esprime senz’altro delle eccellenze nella nostra provincia, eccellenza che è anche conseguita grazie all’impregno di alcune aziende non presenti all’ultima edizione del Vinitaly, che hanno raggiunto, tutte insieme uno standard qualitativo veramente elevato. Tutte aziende che, da anni, passano totalmente il loro tempo a produrre il meglio e per le quali, proprio in questi giorni, arriva un’importante novità in termini burocratici.
Si tratta del registro unico, un’ulteriore conquista dopo i cambiamenti conseguenti alla legge dell’agosto scorso relativa a “Campolibero”. La significativa novità legislativa è stata annunciata dallo stesso ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina nel corso di Vinitaly, mettendo l’accento sulle semplificazioni a favore dei produttori fino a 1000 ettolitri e a chi trasforma esclusivamente le uve aziendali. È stato stabilito un esonero dalla tenuta dei registri per produttori fino a 50 ettolitri con annessa attività di vendita diretta e somministrazione.
“Siamo contenti che un settore centrale come quello del vino riceva tutte le attenzioni che merita per l’impegno degli imprenditori agricoli vitivinicoli della Tuscia e dell’Italia tutta” ha detto il direttore di Coldiretti Viterbo Ermanno Mazzetti.
“Il testo unico aiuterà a fermare le frodi e gli inganni a danno del made in Italy, argomento molto a cuore a Coldiretti come testimonia la nostra sinergia con l’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura promosso dalla Coldiretti con l’ex procuratore Giancarlo Caselli. Ma ora è anche necessario rendere pubblici i nomi delle aziende che importano vino sfuso per consentire massima chiarezza nei confronti dei consumatori in Italy e di tutti i seri imprenditori agricoli” ha concluso il presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici.

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