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Ristrutturazioni, attenti al bonifico parlante

E' l'unico strumento ammesso dalla legge per poter ottenere le agevolazioni fiscali

bonifico parlante 3Adeguare la propria abitazione, ristrutturare in chiave energetica, migliorare non solo sul piano estetico: i recenti articoli pubblicati da Viterbopost (qui e qui dimostrano che conviene. Per chi vuole fare lavori in casa, questo è certamente un periodo favorevole: sono state, infatti, riconfermate, anche per il 2015, le detrazioni fiscali per ristrutturazioni e acquisto di mobili. In particolare si tratta di detrazioni sull’Irpef pari al 50% delle spese sostenute per ristrutturazioni edilizie; detrazioni sull’Irpef pari al 50% delle spese sostenute per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici; detrazioni sull’Irpef e Ires pari al 65% delle spese per il risparmio energetico qualificato.

Per usufruire, però, di tutte le agevolazioni previste c’è un unico strumento ammesso dalla legge per i pagamenti: il bonifico parlante, ben diverso dal bonifico ordinario. In caso di errore o disattenzione, si rischia di non vedersi riconosciuti i bonus previsti. Chi effettua il bonifico in modo errato non può più correggerlo, ma dovrà necessariamente farne un secondo. Con la conseguenza che dovrà anche chiedere all’impresa edile o all’artigiano di emettere una nota di credito per il primo pagamento e la restituzione dell’importo già bonificato con le modalità sbagliate. Non solo: se si ha anche la sfortuna di trovarsi davanti a imprenditori poco onesti, il rischio è quello di non rivedere indietro le somme versate e, così, pagare due volte lo stesso importo.

La strada giusta è dunque quella del bonifico parlante che si differenzia da quello abituale perché in esso devono essere specificate tutte le informazioni necessarie imposte dalla legge, proprio per non creare confusione con altri pagamenti e non avere problemi nel momento in cui si andrà a presentare la documentazione all’Agenzia delle Entrate per richiedere lo sconto fiscale sulla dichiarazione dei redditi. Quasi tutte le banche e gli uffici postali sono ormai dotati dei modelli specifici per i pagamenti finalizzati ad ottenere le detrazioni fiscali sui lavori in casa, dove vengono ben illustrati i capi da compilare. In ogni caso, nella causale del bonifico relativo a pagamenti di lavori di ristrutturazione bisognerà specificare che il pagamento viene effettuato ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 16 del d.p.r. 917/1986 (che si riferisce proprio agli interventi che possono usufruire delle detrazioni) oppure della legge 449/1997 (relativa invece ai lavori sulle parti condominiali degli edifici). Inoltre, la causale dovrà anche indicare gli estremi della fattura che si sta pagando con il bonifico, emessa dalla ditta che ha effettuato i lavori. Bisogna poi indicare gli estremi (nome, cognome e codice fiscale) della persona che effettua il pagamento e a cui sono intestate le fatture per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Nel caso di immobili in comproprietà vanno indicati gli estremi di tutti i soggetti che partecipano alle spese di ristrutturazione, e non solo di chi esegue materialmente il bonifico perché, magari, è stato delegato dagli altri. Solo così ciascuno di essi potrà usufruire dell’agevolazione nella dichiarazione dei redditi. Se i lavori attengono ad aree condominiali comuni, il bonifico parlante deve indicare il codice fiscale del condominio e dell’amministratore, oppure del soggetto che esegue l’operazione. Nel bonifico va inserita anche la partita Iva o in alternativa il codice fiscale di chi effettua i lavori o fornisce il materiale, cioè dell’impresa di costruzione o del singolo artigiano.

Confermate per il 2015 le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie

Confermate per il 2015 le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie

Va sottolineato che l’agevolazione cui si ha diritto dipende dalla data del bonifico di pagamento e non da quella della fattura che documenta la spesa, né quella di esecuzione delle opere. In ogni caso, la detrazione viene divisa in 10 rate annuali di pari importo. La spesa massima detraibile è riferita alla singola unità immobilare; quindi in caso di cointestazione della casa viene suddivisa tra gli aventi diritto, cioè se sono marito e moglie a ristrutturare un appartamento il limite di 96.000 euro non raddoppia.

Il pagamento può avvenire (oltre che tramite bonifico) anche tramite carte di credito o di debito. In questo caso la data di pagamento viene individuata con quella della transazione e non con quella dell’addebito su conto corrente. Ovviamente è opportuno conservare la ricevuta di pagamento. Lo scontrino o la fattura d’acquisto devono contenere i codici fiscali dei beneficiari dell’agevolazione e quello del venditore. Se manca il codice fiscale sullo scontrino e si è pagato con carta di credito, si può detrarre comunque la spesa se sullo scontrino ci sono natura, qualità e quantità dei beni acquistati e se è riconducibile al contribuente titolare della carta usata per il pagamento grazie alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora).

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