24042024Headline:

Anche Gigli fa ricorso contro il taglio dei vitalizi

Settantotto ex consiglieri regionali si oppongono alla legge che riduce le pensioni

Il consiglio regionale del Lazio

Il consiglio regionale del Lazio

C’è anche il viterbese Rodolfo Gigli, detto Nando, tra i 78 ex consiglieri regionali del Lazio che hanno fatto ricorso al Tar contro la legge – approvata lo scorso novembre dai loro stessi successori, i consiglieri dell’amministrazione Zingaretti – che riduce i vitalizi. Lo scrive il Corriere della sera di ieri, in un pezzo firmato da Sergio Rizzo, autore di tante celebri inchieste sui costi (e gli sprechi) della politica.

Rizzo specifica che Gigli, insieme a Giulio Santarelli e Sebastiano Montali, non solo sono stati anche ex presidenti della Regione (Nando all’inizio degli anni Novanta) ma percepiscono addirittura due vitalizi, uno da consigliere regionale e un altro da parlamentare In 78 nel Lazio hanno fatto ricorso, sui 272 aventi diritto alla pensione. E altri stanno facendo lo stesso in diverse regioni italiane, dalla Lombardia al Trentino. Il vitalizio viene percepito al compimento del cinquantesimo anno d’età, anche se in alcuni casi i ricorsi sono arrivati da ex consiglieri che ancora non hanno raggiunto quel traguardo anagrafico ma che evidentemente vogliono premunirsi. Nella speranza che il giudizio del tribunale amministrativo regionale approdi poi alla corte costituzionale per una revoca del provvedimento.

Ci sono casi particolari, come quello di Renato Ambrosi De Magistris, oggi novantenne e all’epoca eletto in consiglio regionale per tre anni, dal 1972 al ’75 (“Con il partito liberale di Malagodi!”, annota Rizzo) e che dunque percepisce il vitalizio da quarant’anni esatti. Quelli con la doppia pensione, oltre a Gigli, sarebbero dieci: Santarelli (Psi) Montali (Psi), Robinio Costi (Psdi), Bruno Lazzaro (Dc), Paolo Tuffi (Dc), Antonio Muratore (Psdi), Gerardo Gaibisso (Dc), Potito Salatto (Dc-Pdl), Alfredo Pallone (FI-Ncd) e Stefano Zappalà (FI).

Ci sono anche quelli che prendono il vitalizio e lo stipendio da dipendente statale, e quelli che per pochi mesi di carica ancora incassano.

Secondo il ricorso “il taglio pregiudicherebbe i piani di vita dimensionati su quelle entrate che possono comprendere anche programmi finanziari (per esempio i mutui) assunti anche per solidarietà familiare”. Si sostiene anche che i risparmi provenienti dai tagli, per le casse pubbliche sarebbero “irrisori”.

Per ora non è dato sapere – perché la lista completa non è stata pubblicata – se oltre a Gigli tra i 78 ricorrenti ci sia qualche altro ex consigliere regionale ed ex parlamentare viterbese.

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