Da Massimiliano Forieri, commerciante nel centro storico, riceviamo e pubblichiamo:
Buongiorno
Abbiamo letto con sgomento i commenti entusiastici circa la Expo Fest appena conclusa nel centro storico di Viterbo. Indubbiamente un successo di pubblico, ma non certo utile al rilancio del centro storico.
Si conclude l’articolo con la speranza che l’appuntamento venga ripetuto almeno mensilmente. Ecco, la prossima volta vi diamo le chiavi del negozio.
Stateci voi aperti 12 ore a guardare le persone passare con i prodotti acquistati alle bancarelle, non da un concorrente come sarebbe la norma, ma dal produttore che fornisce anche noi ospitato in piazza dalla Coldiretti. Stateci voi a guardare i tavoli restare vuoti perché la gente è tutta a mangiare negli stand.
Ci siamo confrontati con altri esercizi aperti, hanno tutti accusato una grossa mazzata. E questo vale per tutti gli altri tipi di commercio, immagino, quando si invitano gli ambulanti in piazza.
E’ facile così riempire il centro, ma di certo non lo si rilancia. Lamentatevi poi che i negozi non aprono, proseguendo così avrete un bel centro completamente svuotato di attività e potrete giocare a fare le feste quanto vorrete.
Ci permettiamo di suggerire che forse le attività necessarie sarebbero altre, mostre, intrattenimento per bambini, artigianato artistico, laboratori, musica. Magari la gente verrebbe in centro lo stesso e gli esercenti lavorerebbero un pochino di più anziché di meno. Altrimenti non fate niente, almeno non peggioriamo.
Noi aspettavamo i week end di primavera per riprendere a lavorare un po’, invece loro fanno le feste.
Massimiliano Forieri
Risponde Andrea Arena: D’accordo Massimiliano, il tuo (vostro) punto di vista può essere condivisibile, soprattutto se espresso in modo così pacato rispetto a tanto berciare, anche patetiche strumentalizzazioni politiche, che si sono viste e lette in giro sullo stesso argomento. In linea generale, però, perché la Expo fest di sabato e domenica non era certo un appuntamento ordinario, ma straordinario, in occasione dell’inaugurazione del PalaExpo al Sacrario, nell’imminenza dell’apertura dell’evento di Milano (venerdì prossimo) e in coincidenza con l’epocale esposizione della Macchina di Santa Rosa proprio ad Expo. Insomma: cose che non si celebrano certo ogni giorno e che anzi Viterbo non aveva mai vissuto e che un domani potrebbero portare turisti e indotto a tutta la città, commercianti del centro storico compreso. Né credo che un tale traguardo dovesse essere celebrato altrove (al Poggino?) se non nella cornice più bella che la città – tutta la città – ha a disposizione. Che le piazze si siano riempite non è un punto di arrivo, semmai di partenza. Sugli ambulanti in piazza il discorso può anche essere diverso, ma un conto sono i mercatini occasionali (ripeto: occasionali) di prodotti tipici ed eccellenze, un conto è la paccottiglia del mercato del sabato, o delle fiere di Santa Rosa e Annunziata.
Questi, credo, siano stati i motivi che hanno spinto ad organizzare la festa. Non certo la volontà di “riqualificare il centro storico”, che richiede ben altri sforzi, nei tempi e soprattutto nei modi. E su cui il dibattito resta aperto, e deve coinvolgere per forza anche voi commercianti. Almeno quelli civili, s’intende. Degli altri, francamente – di quelli che si lamentano se non si fa nulla e allo stesso tempo si lamentano quando si organizza qualcosa, quelli che ostinatamente credono che il loro profitto non coincida con lo sviluppo della città – non se ne sente il bisogno. Saluti, e buon lavoro.