18042024Headline:

Il lago di Vico, una tigre ben sveglia

La bonifica al deposito di armi chimiche e la mancanza di informazioni

Il lago di Vico

Il lago di Vico

Continuano le operazioni di bonifica del Cnbc (Centro nucleare batteriologico e chimico del lago di Vico), richieste da anni con forza da molte associazioni ambientaliste in particolare da: Aics, Comitato acqua potabile, Accademia Kronos e dal Psi di Ronciglione. La bonifica ripresa dopo l’ultima visita del parlamentare Massimiliano Bernini del M5S e dopo l’interrogazione al ministro svolta in Parlamento dall’onorevole Oreste Pastorelli del Psi, si svolge ininterrottamente da febbraio 2015 con grandi e profondi scavi, ben visibili dalla strada che costeggia e sovrasta il centro chimico, che si presume porterà alla luce le masse ferrose (bombe chimiche, cisterne che contenevano gas letali e i tunnel utilizzati per la fabbricazione delle armi, di cui la popolazione parla con insistenza).

Purtroppo tutto si è svolto, finora, senza informazione alla popolazione e tanto meno deviazione del traffico e ci auguriamo sia stato fatto in piena sicurezza. Stranamente però nella precedente fase della bonifica, con scavi superficiali, la strada venne chiusa al traffico e le forze di polizia, ambulanze, protezione civile, esercito, vigili urbani, ecc, presidiavano tutta la zona. Riteniamo ora, con l’arrivo dell’estate, stagione nella quale la spiaggia limitrofa al Centro Chimico si riempie di cittadini, sia necessario che le istituzioni locali chiedano e ottengano la sospensione delle operazioni.

Mentre uno dei gravi problemi che interessano la conca del lago di Vico, viene affrontato e si spera venga risolto con la vera bonifica del sito militare, gli altri problemi del lago di Vico persistono nella sua interezza. Nessuna bonifica delle sue acque è stata avviata; nessuna iniziativa siano opere di drenaggio o altre scelte tecniche o legge o ordinanza ha bloccato e bloccherà l’apporto di sostanze inquinanti nelle acque del lago, derivanti dalla monocoltura delle nocciole.

Quanto tempo ancora dovrà passare per assicurare alle generazioni future la vivibilità e salubrità dello stupendo e bellissimo ambiente dei Monti Cimini e del lago di Vico?

La tigre dormiente come l’ha definita il perito nominato dal Giudice per le indagini preliminari nella causa contro gli ex Sindaci di Ronciglione e Caprarola, non è affatto dormiente ed è ben sveglia.

Siamo noi cittadini che dormiamo sonni profondi e non siamo capaci di pretendere il diritto all’ambiente sano e pulito, di pretendere il diritto alla vita. Le istituzioni insabbiano e lasciano passare gli anni disinteressandosi del problema perché incapaci di affrontare il toro per le corna, ovvero gli interessi economici di pochi, a danno della collettività. Ciò che occorre per salvare il lago, le sue acque e la salute dei cittadini, oltre che una effettiva bonifica dagli inquinanti, che sono nel ventre della tigre, il definitivo abbandono dell’agricoltura chimica che sappiamo bene provoca dolore e morti in primis fra gli stessi agricoltori succubi della noncuranza dell’industria chimica e delle scelte dannose alla salute dettate dal mercato.

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