19042024Headline:

“Le commissioni devono lavorare meglio”

Maria Rita De Alexandris convoca vertice tra presidenti per snellire le procedure

Maria Rita De Alexandris, presidente del Consiglio comunale

Maria Rita De Alexandris, presidente del Consiglio comunale

La sensazione diffusa era che, talvolta, le commissioni consiliari lavorassero poco e e anche male. Riunioni nelle quali si decide poco o nulla; lungaggini; assenza degli assessori o dei dirigenti di settori e quindi impossibilità di avere risposte o almeno un dialogo: tutti temi sollevati, e neppure a bassa voce, da diversi consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione. Per mettere fine  a questa situazione che rischiava di impantanare  la macchina amministrativa di Palazzo dei priori, la presidente dell’assise consiliare Maria Rita De Alexandris ha convocato ieri pomeriggio i cinque presidenti di commissione per un incontro con un unico obiettivo: “semplificare la vita a tutti”, secondo l’espressione usata dalla stessa De Alexandris. E dunque Martina Minchella, Melissa Mongiardo, Goffredo Taborri, Livio Treta e Alessandra Troncarelli (citati in rigoroso ordine alfabetico) si sono ritrovati intorno ad un tavolo per verificare come e dove intervenire per snellire i lavori e renderli più produttivi e utili allo stesso Consiglio comunale e dunque ai cittadini tutti.

“E’ una iniziativa assolutamente normale e che nasconde alcun fine recondito se non quello di operare in armonia per il bene dell’istituzione e dei viterbesi – commenta Rita De Alexandris -. Non ci trovo nulla di strano o di particolare. Rientra nei miei poteri agire in questa direzione e cerco di farlo nel miglior possibile”.

Maria Rita De Alexandris appena insediata alla presidenza del Consiglio comunale

Maria Rita De Alexandris appena insediata alla presidenza del Consiglio comunale di Viterbo

“Peraltro – aggiunge la presidente – prima che fossi eletta, in quanto capogruppo partecipavo ai lavori di tutte le commissioni (anche se avevo diritto di voto solo nella prima) e mi sono potuta rendere conto che esistono delle difficoltà oggettive. Se tutti insieme possiamo intervenire per fare di più e meglio, non ci trovo nulla di eclatante, anzi è un nostro preciso dovere farlo. La collaborazione con tutte le forze politiche presenti in Consiglio (sia di maggioranza che di opposizione) è un fattore decisivo e io che ho un ruolo di garanzia nei confronti di ogni singolo consigliere mi adopero al meglio delle mie possibilità”.

La lettura della convocazione di un simile incontro è dunque minimalista da parte di chi siede sullo scranno più alto della Sala d’Ercole: nessun retropensiero (che pure era stato ipotizzato nel senso di una tirata d’orecchi per snellire i lavori e produrre di più) e nessuna voglia di protagonismo. Solo un imperativo: tutti al lavoro ogni giorno e seriamente per rispondere con sollecitudine alle istanze e alle necessità dei cittadini. Tutto qui. E non è poco.

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