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Comune, i magnifici 7 (e De Alexandris lascia)

La presidente rimette il mandato, pronto Serra. Assessori: ecco Alessandra Troncarelli

La presidente Maria Rita De Alexandris rimette il mandato al consiglio comunale

La presidente Maria Rita De Alexandris rimette il mandato al consiglio comunale

C’è voluto tutto un pomeriggio, e un noiosissimo consiglio comunale, per assistere alle dimissioni della presidente del consiglio comunale Maria Rita De Alexandris. Arrivano poco dopo le sette della sera, tra le dolcissime e prevedibilissime lacrime della stessa esponente di Viva Viterbo. Dopodiché, con puntualità svizzera, il sindaco ha comunicato la nuova giunta, quella già annunciata da giorni. Sette assessori e un avvertimento firmato Michelini: “Questa è la mia giunta. O si accettano le deleghe o ce ne andiamo tutti a casa”. Segno che i problemi della maggioranza sono che tutt’altro che risolti, e come ulteriore conferma è arrivato un battibecco tra Insogna e Barelli che non sfocia nel corpo a corpo grazie soltanto al provvidenziale intervento del buttafuori Christian Scorsi, formatosi alla scuola del Pilastro.

Un momento del consiglio comunale di ieri

Un momento del consiglio comunale di ieri

Che quella di Maria Rita nostra fosse una decisione sofferta e tormentata lo si era capito sin dalle prime battute del consiglio. Faccia tesa, urlacci a chiedere silenzio in aula, battutine tipo “A me oggi va via la voce, e non solo quella” e “Ho mal di testa”. Pessima cosa somatizzare le emozioni, se sei un giocatore di poker o uno che ambisce a far politica. Chi aveva avuto la fortuna di parlarle durante il pomeriggio dei lunghi coltelli, raccontava: “E’ indecisa, sta subendo fortissime pressioni”. Si vede.

Purtroppo, le dimissioni di De Alexandris erano diventate strategiche per chiudere il rimpasto: la maggioranza del Pd chiedeva una riequilibratura, e l’ingresso in giunta della Troncarelli non sarebbe comunque bastato. Sulla bilancia o finiva la delega di vicesindaco della Ciambella o una pedina di Viva Viterbo. E mentre l’assessore Barelli deve aver trovato santi in paradiso – o qualcosa del genere –, il ruolo di vittima sacrificale è finito proprio sul caschetto biondo della presidente. In carica da appena tre mesi e ora maciullata sotto i cingoli della real politik, nel senso più cinico del termine. In confronto, la sassata lanciata dentro al suo ufficio un mese fa era una carezza d’amore.

Alessandra Troncarelli, assessora in pectore

Alessandra Troncarelli, assessora in pectore

E così, dopo un pomeriggio nervoso (si potrebbe dire uterino, se non fosse un termine così terribilmente sessista) e le discussioni sulla rinegoziazione dei mutui, si è arrivati agli annunci finali. Maria Rita, piangente: “Sono disponibile a rimettere il mandato nel rispetto della mia idea di politica, che è sempre stata quella del dare un contributo e non dell’occupare spazi. Con la convinzione che questo mio gesto possa rilanciare l’attività della macchina amministrativa e rinforzare il progetto civico, nel quale ho sempre creduto e che mi ha portato ad essere la più votata della lista di Viva Viterbo”. Che però da questa faccenda esce a pezzi, specie come immagine di blocco monolitico e devotissimo all’ideologo Rossi.

L’applauso della minoranza è sincero, quello della maggioranza è cinico, perché è un tributo all’ennesima vittima delle guerriglia interna. Giulio Marini, che aveva preparato un cartello con scritto “Siete su Scherzi a parte”, lo ritira con cavalleria. Alla civil servant Maria Rita, l’onore delle armi di chi conserva ancora un pezzo di cuore tra le frattaglie.

Poi tocca al sindaco, che ringrazia Maria Rita Immolata e comunica il nuovo modulo. Sette assessori: Ciambella, Ricci, Saraconi e Vannini mantengono le deleghe che avevano. Barelli prende il Contenzioso, Delli Iaconi lo Sviluppo economico. Entra la Troncarelli: Servizi sociali, Politiche giovanili, Scuola, ma il tentativo di soffiare a Ciorba il Volontariato (una delle poche cose che funziona) è fallito. Al posto della neo assessora, quando si dimetterà da consigliera, subentrerà il primo dei non eletti Pd Massimo Cappetti. E come presidente? Si voterà Francesco Serra. Sempre che tutti gli assessori in pectore accettino le deleghe e non costringano il sindaco a portarsi via il pallone. E a concludere la partita.

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