Immaginate per un attimo i milioni di turisti, provenienti da tutto il mondo, che a partire da oggi invaderanno l’Expo di Milano. Sottratte a questi la larga fetta che si perderà tra i finti padiglioni (pardon, nel camouflage, ossia quei palazzi che hanno solo la facciata retta in piedi da un bastone, e di dietro un burrone grande tanto). Rimangono così alcuni sopravvissuti, che magari sgomitando avranno modo di arrivare (forse) agli stand della Tuscia. E alcuni di loro, secondo l’Istat addirittura sei o sette, giungeranno successivamente da queste parti. Ammesso chiaramente che trovino un treno funzionante da Roma o che non vengano divorati da un cratere lungo la Cassia.
Ecco, tale cospicuo numero di pellegrini, che si va a sommare con altrettanti pari-ruolo abitudinari dei soggiorni estivi viterbesi, potrà mirare una Tarquinia nuova. Pulita, per giunta. E non solo dal parcheggio della Barriera in su (chi ci abita sa di cosa si sta parlando), ma anche in quelle lande desolate dove un tempo (pazzi) decisero di seppellirsi gli etruschi. Lontano dal centro commerciale Top16. Sulla via antica che conduce a Monte Romano (che poi sarebbe l’unica strada, intasata come il corso di Viterbo negli anni ’80, per tirare verso la Capitale).
Eureka. Lo straniero si avvicina. E dobbiamo esser pronti.
Del possibile sbarco (si prevedono 7 Skoda Felicia zeppe di gente) se ne è parlato perfino in Regione. Laddove, tra i mille impegni quotidiani, è stata votata una mozione per preservare la necropoli di Cerveteri. “E no – hanno sbottato quelli del 5 Stelle – se si lucida Cerveteri, allora vogliamo che si sistemi anche Tarquinia. L’Unesco a tal proposito parla chiaro, le due aree sono un unicum”. Che poi non sarebbe l’amaro, ma, per dirla in modo romantico, du’ corpi e n’anima.
Applauso. E inserimento di Tarquinia nel programma di restyling.
Ora, cosa faranno (ammesso che lo facciano seriamente) lorsignori? Taglieranno quei due metri di erbacce ai bordi delle carreggiate? Piazzeranno dei cartelli informativi più in là di Oriolo? Camicie e cravatte nuove per i dipendenti? In realtà i fondi sono destinati rispettivamente a: messa in sicurezza, manutenzione annuale ordinaria, comunicazione, rapporti con gli operatori specializzati, mobilità integrata con Roma e Civitavecchia (dove via mare giungono due milioni e mezzo di turisti ogni 365 giorni). “Mi auguro che la Regione si dia da fare – dice il portavoce dei pentastellati alla Pisana, Silvia Blasi – gli staremo col fiato sul collo. Perché con l’aumento dei flussi dovuto all’Expo e al Giubileo straordinario, il nostro territorio non può perdere l’occasione di far conoscere le proprie bellezze, lasciate per troppo tempo all’incuria e mal pubblicizzate”.
Già, in ballo c’è anche il Giubileo anomalo (ari-eureka). Il tempo stringe, pertanto, e in diversi stanno allestendo banchi di porchetta e vino rosso. L’economia ripartirà veloce, baby, sulle ali delle tipicità nascoste (molto bene) della nostra zona.