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Il mese prima degli esami

Consigli a genitori, alunni e professori per il momento più delicato dell'anno

San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti

San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti

Il mese di maggio per gli studenti della scuole primarie e secondarie è stato sempre una Via Crucis perché è quello della resa dei conti. Sia che si debbano sostenere degli esami finali, sia che si vada allo scrutinio, a maggio una raffica di interrogazioni, compiti in classe e quant’altro si abbatte sullo studente, ma anche sull’insegnante e sul genitore. Proviamo a dare dei consigli.

Il genitore, se è fortunato, ha un solo figlio alla volta che sostiene esami, ma non è sempre detto. Si armi di pazienza, purtroppo non è in vendita. Inutile accanirsi rimproverando il figlio che non ha studiato per tutto l’anno, ora è il momento di dare serenità e fiducia in vista del traguardo finale. Ai miei tempi  all’incirca nel Cretacico, la mamma studiava dei menù leggeri e nutrienti, a base di pesce  ricco di fosforo. I giorni delle ultime verifiche la giornata si apriva con un uovo à la coque e una spremuta di arancia. Era un rito scaramantico, tra l’altro, e nel rito erano comprese delle barrette energetiche che mi portavo da sgranocchiare durante il compito in classe o prima della interrogazione. Funzionava. Se delle vettovaglie se ne occupava mia madre, compresa la tisana anti ansia serale,  mio padre si  prendeva cura del mio benessere fisico. Sceglieva dei posti bellissimi in montagna, sui nostri Cimini e andavamo a correre, o meglio, lui mi seguiva con la macchina ed io correvo, scaricando tutta la tensione accumulata la mattina a scuola e il pomeriggio studiando ore ed ore. La corsetta  era fantastica e mi preparava allo studio del dopo cena, canonico nell’anno della maturità. Quindi al genitore consiglio una presenza discreta, non ansiogena anzi  premurosa, ma ribadisco non invadente.

Gli alunni sui quali spesso ironizzo da queste righe ora devono avere la massima considerazione. Quello che non ha studiato mai può avere capacità di organizzarsi e recuperare eccezionali. Esiste anche la Fortuna con la C maiuscola e ben venga. L’alunno che ha sempre lavorato stia sereno, i suoi ultimi giorni di scuola, prima delle meritate vacanze, non gli arrecheranno guai purché non molli completamente gli ormeggi a si lasci andare alla deriva. Il pericolo è l’ansia, che per molti è un rischio in agguato. Questa non uccide, ma certo rende la vita peggiore. Molti studenti, a dire la verità ne soffrono. Si manifesta con sintomi fisici e psichici. Consiglio allo studente di non nasconderla, ma di dichiararla se può, a chi gli sta vicino, non aspettandosi protezione, che rafforzerebbe la sua idea di fragilità, ma aiuto (vedi parte dedicata ai genitori). Infine consiglio di non strafare. Bisogna cercare di mantenere  la calma e farsi un programma di studio regolare che consenta anche lo svago o meglio una attività anti stress. Evitare di far tardi in discoteca o addirittura evitare di andarci. Si può fare per qualche settimana, no? Stare concentrati sull’obiettivo. Pregare con devozione San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti e degli esaminandi.

Il professore, infine, affronta un periodo molto pesante. Tutta la stanchezza dell’anno scolastico gli piomba sulle spalle mentre deve affrontare il periodo più delicato.Deve preparare e correggere una quantità esagerata di compiti in classe, ma soprattutto deve valutare anche durante le interrogazioni. Ma chi sono io per dare dei consigli ai professori? Non mi permetterei mai. E’ una categoria per la quale ho una stima e una considerazione immensa. Loro sapranno valutare e fare il giusto per il bene dei loro alunni. Forse quello che ho scritto farà ridere. Sono contenta, almeno a qualcosa sarà servito. Ma è il mio personale e non condivisibile pensiero e, comunque, è un invito a meditare , come diceva Renzo Arbore in una pubblicità molto datata di una famosa birra.

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