29032024Headline:

Il Sicet tuona: “Stop alle occupazioni abusive”

Il segretario Proietti: "Negato il diritto a tanti cittadini di entrare nelle case assegnate"

Marco Proietti, segretario del Sicet Viterbo

Marco Proietti, segretario del Sicet Viterbo

“Disappunto e amarezza per come viene gestito il patrimonio abitativo sociale nella provincia di Viterbo”. Le parole del segretario provinciale del Sicet Marco Proietti risentono forse di un doveroso bon ton istituzionale, ma nella sostanza rispecchiano un profondo sentimento di rabbia e di frustazione per la situazione attuale che parla esplicitamente di  “alloggi di edilizia residenziale pubblica occupati abusivamente, da coloro che non rispettano le normative e se ne fregano della legge, costringendo gli aventi diritto a rimanere in attesa di graduatorie che in questo modo non vengono quasi minimamente alleggerite” sentenzia Proietti.

Il caso di Viterbo era già noto ed era stato esplicitato sulle colonne di Viterbopost dallo stesso responsabile del Sicet: si tratta di oltre una sessantina di alloggi occupati abusivamente. Ma la problematica si allarga ad altri comuni della Tuscia: Bomarzo, Civita Castellana, Tarquinia. “In questi comuni, cittadini rispettosi delle regole, in graduatoria ormai da mesi, non potranno (almeno per ora) divenire assegnatari, in quanto gli alloggi che dovrebbero essere disponibili, sono occupati abusivamente senza che nessuno si adoperi per far in modo che vengano rispettate le leggi”. Magari si tratta di situazioni delicate, di rilevanza sociale, ma questo evidentemente non può giustificare la negazione di un diritto maturato ad altri cittadini, ugualmente afflitti da gravi problemi familiari.

Ed ecco la sintesi: “Avendo da mesi denunciato simile situazione – sentenzia Marco Proietti – e non avendo ancora trovato alcuna risposta, come Sicet ci rivolgiamo pubblicamente agli Enti preposti al fine di intervenire e sanare simili anomalie. Noi crediamo che le amministrazioni e la politica dovrebbero intervenire per riportare legalità e tutelare i diritti dei più deboli, ma non escludiamo in mancanza di un intervento risolutivo il coinvolgimento della Magistratura per riportare legalità in questo comparto”.

“A tal fine e per evitare azioni estreme – è la conclusione – chiederemo nei prossimi giorni un incontro ai sindaci interessati per capire quali iniziative vogliano prendere”.

 

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