C’è un modo diverso di vivere gli spazi. Un’esigenza nata dal basso (come poi ogni rivoluzione che si rispetti), che a macchia d’olio si sta via via espandendo in tutto il mondo. Soprattutto poi laddove gli spazi sono sempre più stretti e sempre più soffocanti. La buona pratica porta il nome di “orti urbani”. Semplice, intuitivo, lineare. Che nemmeno va spiegato.
Ci sta chi ha recuperato un’aiuola e di dentro ci coltiva pomodori. Chi di notte ha approfittato per rendere country la solita, tristissima, rotonda di centro città. E avanti così, tra idee fantasiose e location inaspettate.
Anche la Tuscia si è svegliata a riguardo (ed ora ora, aggiungerebbe qualcuno). Non tanto il capoluogo Viterbo (al grido di “qui si fa tutto con calma”), quanto invece Civita Castellana. Il distretto ceramico ultimamente si è vestito di tinte verdi.
L’oro urbano civitonico sorge sui terreni delle signore Maria Giovanna e Giuseppina Craba. Che gentilmente han messo a disposizione della collettività una porzione di azienda. Una discreta porzione, a dirla tutta. Quasi un ettaro.
Domenica scorsa si è così svolto il primo incontro pubblico per presentare la faccenda. Titolo: “Una giornata con gli ortisti”. Promotori materiali, quelli di Coldiretti.
“Il momento è stato molto partecipato e seguito da soci e cittadini – dicono i vertici in giallo – accorsi perché si tratta del primo esperimento nell’intera provincia. L’area è stata intitolata Mattia Dusi, giovane imprenditore agricolo, prematuramente scomparso lo scorso anno a seguito di un tragico incidente causato da un ribaltamento del trattore”.
Non poteva mancare il sindaco di casa, Gianluca Angelelli. Così come il presidente Coldiretti Mauro Pacifici, il direttore Ermanno Mazzetti, il presidente di sezione Danilo Capati.
“È stata una giornata importante – parola di Mazzetti e Pacifici in coppia – perché ha valorizzato la condivisione tipica del lavoro agricolo. L’augurio è che gli orti urbani di Civita siano un esempio che seguiranno anche altri paesi della Tuscia”.
Dopo aver scoperto la targa, intitolata chiaramente a Mattia Dusi, la giornata è proseguita con pranzo e degustazione dei prodotti degli ortisti.