Caffeina ha aperto i battenti ufficialmente con un magnifico concerto dell’orchestra (Banda sarebbe riduttivo e nel caso specifico, un ossimoro) della Polizia di Stato. Lo sfondo suggestivo del Palazzo dei Papi, screziato da luci che ne esaltavano ancora di più la magnificenza, ha riempito gli occhi delle centinaia di persone accorse per riempirsi l’anima di musica soave. Piazza San Lorenzo emanava un’atmosfera magica, ipnotica.
Arrivato in piazza con largo anticipo, ho potuto scrutare il lavoro febbrile dei volontari di Caffeina, i “chicchi di caffè” che permettono al festival di funzionare. Andrea Baffo illuminato dall’immancabile sigaretta, che ne coordinava pensieri e azioni. Filippo Rossi che si ergeva sopra le loro teste, come un faro rassicurante. Le signore e signorine che sfoggiavano quasi tutte l’abbronzatura di ordinanza, eleganti nel loro incedere barcollante sui sampietrini che male accoglievano i loro tacchi a spillo 15. Alcune di loro, fidatevi, da applausooo. Il sindaco, il questore, il vescovo – no, non è il titolo di una commedia di Dario Fo, ma le autorità cittadine presenti – oltre gli immancabili onorevoli a suggellare l’importanza del momento.
Insomma una serata bellissima. E la nostra città sorniona e dolente che scrutava tutti dall’alto del suo sguardo secolare. Caffeina è cominciata, viva Caffeina. E per rimanere sulla scia dello slogan della manifestazione, calcinculo a chi resta a casa…
Ciao, caffeinomani. A domani.
Il vostro
M. Dantes