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“La via Francigena sia patrimonio Unesco”

A Fidenza primo summit dei sindaci interessati presente l'onorevole Terrosi

ALESSANDRA tERROSISi sono definiti “sindaci francigeni” e sono i primi cittadini dei comuni che sorgono lungo il percorso dell’antica via dei pellegrini. Si sono riuniti a Fidenza (splendida località in provincia di Parma) per il primo summit: l’obiettivo è dare inizio al percorso di riconoscimento della Via Francigena quale patrimonio Unesco. L’incontro, voluto dal sindaco di Fidenza Andrea Massari e dalla collega di Monteriggioni (altro splendido borgo nel Senese) Raffaella Senesi che si sono fatti promotori della iniziativa, ha coinvolto enti locali, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Associazione europea delle vie Francigene e l’Intergruppo parlamentare “Amici della Via Francigena” a rappresentare il quale era presente l’onorevole Alessandra Terrosi.

Sindaci e assessori di vari Comuni attraversati dal Cammino, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, si sono ritrovati nella bella Chiesa di San Giorgio Martire a testimoniare la volontà di tanti territori italiani di scommettere sulla cultura, sul turismo e sulla economia che può scaturire dalla valorizzazione della prima attraverso il secondo. Alessandra Terrosi ha portato all’assemblea i ringraziamenti dell’Intergruppo per l’invito ricevuto. “L’avvio del percorso di riconoscimento – commenta – rappresenta il logico passo conseguente a quanto fatto in questi 20 anni (era il 1994 quando è stato ufficializzato il riconoscimento di itinerario culturale della via Francigena) per strutturare, migliorare e far crescere questo cammino”. L’Intergruppo, nato sul finire dello scorso anno, ha mosso i primi passi incontrando le associazioni, gli enti locali, il Ministero, costruendo nel frattempo un percorso parlamentare che ha visto come primo atto concreto la presentazione della mozione, depositata all’inizio di maggio, proprio a sostegno della candidatura Unesco della Via Francigena.

La mozione è stata sottoscritta da tutti i deputati aderenti all’Intergruppo, fatto che deve essere valutato come rilevante e che testimonia la volontà di dare un contributo fattivo allo sviluppo, attraverso l’affermazione di questo Itinerario culturale, del territorio italiano attraversato. “La mozione – continua Alessandra Terrosi – impegna il Governo a presentare entro il 30 gennaio 2016 il progetto di candidatura per l’inserimento della Via Francigena nella lista rappresentativa del patrimonio culturale materiale dell’umanità dell’Unesco, d’intesa con gli altri Paesi europei interessati dal tracciato, a presentare al Parlamento una relazione sul lavoro dei soggetti istituzionali preposti e sulle fasi di avanzamento della candidatura almeno sessanta giorni prima della scadenza sopra individuata e a inserire nel prossimo provvedimento utile norme specifiche e finanziamenti adeguati per la valorizzazione della Via Francigena”.

Il summit dei sindaci francigeni a Fidenza

Il summit dei sindaci francigeni a Fidenza

Gli interventi hanno evidenziato un accordo generale attorno all’avvio di questo progetto poiché l’auspicabile riconoscimento Unesco, ancorché progetto ambizioso, di non facile realizzazione e che necessita di tempi non brevi, è riconosciuto da tutti in grado di conferire un brand portatore indiscusso di valore aggiunto. “Ritengo – conclude la parlamentare aquesiana – che il 2016 possa essere considerato l’anno di svolta per il cammino francigeno: l’8 dicembre 2015 inizierà il Giubileo straordinario che, oltre ad avere grande importanza per la cristianità, rappresenta una grande opportunità se saremo in grado di accogliere nel modo più appropriato i pellegrini che raggiungeranno il nostro Paese, mostrando loro le nostre diversificate ricchezze culturali, paesaggistiche, enogastronomiche. Entro il 30 gennaio 2016 deve essere formalizzata la richiesta per il riconoscimento Unesco che prevede un grande lavoro da svolgere nei prossimi mesi e che dovrà iniziare intanto con la costituzione di un comitato scientifico che si occupi di raccordare gli enti locali che vorranno partecipare al progetto, definendo se la candidatura dovrà avere un respiro europeo o essere limitata al percorso italiano. Infine, lo scorcio del 2015 che residua deve vederci impegnati nel migliorare tutto ciò che può rendere più godibile la Via Francigena e correttamente fruibili sia il percorso, negli aspetti paesaggistico e conviviale, sia i siti culturali che la caratterizzano”.

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