Metti un pomeriggio di fine primavera, che in realtà è estate vera. Metti un pomeriggio in un posto che è un angolo di fresco, rilassante, nel cuore della città, contro il logorio della vita moderna, come diceva quella vecchia pubblicità. Piacevole, qui nel cortile interno di Palazzo dei priori, la creatura seicentesca che è uno dei simboli di Viterbo, che esprime il senso del potere nella sua maestosità ma anche i segni della storia che hanno attraversato questo posto e le sue genti.
Ancora più piacevole, la pausa in questione, se si scendono le scalette dopo il colonnato, subito a sinistra e ci si accorge che tutto è stato ripulito. Quei muri che fino a qualche giorno fa erano pieni di scritte (spesso oscene) fatte col pennarello o, peggio, con lo spray. Una vergogna che Viterbopost aveva segnalato il 13 aprile scorso (d’accordo: autocitarsi non è elegante ma per una volta si può fare…), non per fare una facilissima polemica, ma per sollecitare l’amministrazione comunale ad intervenire. Perché era effettivamente vergognoso che il giardino di tutti i viterbesi, il salotto delle grandi occasioni (vedi il ricevimento per Santa Rosa o gli eventi per Caffeina) ma anche appunto il posto giusto per una pausa, un riposino, una passeggiata romantica, fosse ridotto in quel modo. Un affronto alla storia, all’arte, ma anche alle stesse istituzioni che lì vivono e lavoravano. C’è il Comune, c’è la Prefettura: piazza del Plebiscito è il cuore e il cervello della città e anche, se vogliamo, il biglietto da visita.
A quell’appello costruttivo (si spera), avevano subito risposto la vicesindaco Luisa Ciambella e l’assessore Alvaro Ricci: “Ci impegneremo immediatamente per sistemare il giardino”, avevano promesso ad aprile. Detto fatto: oggi il posto è un gioiellino. Via le scritte sul portoncino in legno, via quelle più sotto, nel lato che confina con via del Ganfione, vicino alla fontanella. Tutto è tornato lindo e pulito, niente più stona. Il Comune è riuscito ad intervenire con successo nonostante i tempi solitamente lunghi della burocrazia, i problemi di bilancio, le immancabili crisette politiche. Perciò grazie all’amministrazione, di cuore, e quando i giornali contribuiscono a migliorare le cose è una soddisfazione quasi commovente.
E la speranza ora è che tutto resti così. Che quei vandali (ragazzini che ancora evidentemente non hanno trovato passatempi più divertenti, tipo corteggiare qualche pischella) non concedano il bis. E in questo sarà determinante la sorveglianza (con telecamere o no) della zona. Più magari l’educazione, ma su questa – visto che mala tempora currunt – è meglio non confidare troppo.