29032024Headline:

Anziani, così ci si difende dai malintenzionati

La campagna di prevenzione organizzata da Confartigianato e Ministero dell'Interno

Il prefetto Rita Piermatti

Il prefetto Rita Piermatti

L’obiettivo è informare e prevenire. Perché le vittime sono molto spesso anziani, soggetti deboli e dunque indifesi di fronte agli assalti di gente senza scrupoli che li raggira, li truffa, portando via loro danaro e oggetti preziosi. E talvolta anche la voglia di vivere.  Azioni turpi e riprovevoli che, spesso, per vergogna non vengono neppure denunciate. Si tratta della seconda edizione della Campagna nazionale sicurezza per gli anziani, organizzata dal Ministero dell’Interno e da Confartigianato, presentata nella sua articolazione locale nella sala consiliare della Provincia: padrone di casa il presidente Mauro Mazzola, cerimoniere Andrea De Simone, direttore dell’associazione viterbese.

L’iniziativa vuole essere un aiuto concreto per le persone di una certa età. In che modo? Con una serie di incontri programmati nei comuni che finora hanno aderito (Viterbo, Tarquinia, Soriano nel Cimino, Montalto di castro, Montefiascone e Bomarzo) durante i quali spiegare come difendersi dai malintenzionati. Per questo scopo, è stato redatto e stampato un opuscolo nei quali si elencano i casi che con maggiore frequenza si verificano e come bisogna comportarsi in questi casi. “Sono crimini odiosi – sentenzia il questore Lorenzo Suraci – proprio perché compiuti ai danni di una fascia di cittadini indifesi. Reati per i quali è prevista la carcerazione solo nei casi di flagranza. E allora è importante intervenire tempestivamente, superando la naturale ritrosia a denunciare quanto è accaduto”.

Un momento dell'incontro in provincia per illustrare la campagna di sicurezza per gli anziani

Un momento dell’incontro in Provincia per illustrare la campagna di sicurezza per gli anziani

Gli incontri saranno tenuti dai vari responsabili delle forze dell’ordine. “Proprio la capillare presenza dei carabinieri in tutto il territorio – aggiunge il comandante provinciale Mauro Conte – deve rappresentare una sicurezza in più per tutta la popolazione: prima siamo avvisati, prima possiamo intervenire e sventare truffe e raggiri. “Meglio un falso allarme che un allarme non dato – chiosa l’omologo della Guardia di Finanza Alfonso Ammaturo -. Peraltro noi fiamme gialle abbiamo il compito precipuo di intervenire colpendo direttamente sia il patrimonio illegittimamente accumulato da questo truffatori seriali, sia facendo pagare le tasse su quanto non dichiarato, secondo una consolidata giurisprudenza in materia”.

“Gli anziani – sottolinea la psicologa Elena Del Sordo dell’Associazione Apici che collabora con l’iniziativa – sono persone spesso sole e quindi maggiormente portate ad ascoltare e a parlare anche con sconosciuti. Bisogna fare prevenzione e dare loro un sostegno. Poiché quando scoprono di essere rimasti vittima di un raggiro o di una truffa, subentra il senso di vergogna e questo può influire pesantemente sul loro stato di salute psico-fisico. Aiutiamoli a sentirsi meno isolati dal contesto sociale e a fidarsi davvero solo di chi conoscono”.

“Anziani e giovani – interviene l’assessore comunale ai servizi sociali, Alessandra Troncarelli – costituiscono la fascia più debole della popolazione: a loro devono essere rivolte le nostre attenzioni. E questo progetto va nella direzione giusta”. “Oltre che presidente della provincia da poco, sono sindaco da diversi anni – conclude Mazzola – e con costanza organizzo riunioni al centro anziani. Mi sembra quasi di essere un confessore in quanto, mentre si ha timore o vergogna di parlare con un rappresentante delle forze dell’ordine, si trova più normale e spontaneo confidarsi con il proprio sindaco. Le istituzioni, in tutte le loro articolazioni, devono avere orecchie sempre attente per ascoltare e prendere i provvedimenti necessari”.

L'intervento del questore Lorenzo Suraci

L’intervento del questore Lorenzo Suraci

Il calendario degli incontri sarà concordato entro brevissimo tempo: si partirà già entro la fine di luglio. Accorato l’appello del prefetto Rita Piermatti: “E’ un’iniziativa importante. Invito tutti i comuni che ancora non lo hanno fatto ad aderire in modo da essere inseriti nel programma”. Infine la confessione del questore Suraci: “In casi come questi, che talvolta sfociano anche nella violenza con furti e rapine, non credo molto nella repressione quanto nella prevenzione. Anche se io personalmente certi personaggi li metterei in galera e butterei la chiave”.

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