25042024Headline:

Centrale a biometano, parola ai tecnici

Oggi una commissione esaminerà il progetto della Cosmo Energy a Grotte S. Stefano

L'assessore all'urbanistica Raffaela Saraconi

L’assessore all’urbanistica Raffaela Saraconi

Serve ancora una riunione per determinare il destino della centrale a biometano a Grotte Santo Stefano. Infatti la terza commissione (che si è riunita ieri) ha espresso qualche dubbio e ha rinviato a oggi qualsiasi soluzione. Un’altra commissione – questa volta composta da tecnici – esaminerà a fondo il progetto soffermandosi soprattutto sul piano urbanistico agricolo (Pua). In terza commisione emergono dubbi e perplessità soprattutto sulle modalità di combustione dei rifiuti che poi andranno trasformati. L’assessore all’urbanistica Saraconi si esprime in questi termini: “Il 51% sono scarti prodotti direttamente dall’azienda – sottolinea -. Ma la stessa occupa un’area di quattro ettari con l’impianto e quindi se gli scarti venissero presi da fuori non si tratterebbe più di un’azienda agricola ma industriale”.

Diversi consiglieri sollevano il problema che l’azienda, non avendo scarti sufficienti, li prenderebbe dall’esterno. Inoltre ci sono le proteste dei cittadini della frazione, contrari alla realizzazione della centrale poiché troppo vicina al centro abitato (un chilometro in linea d’aria) e per gli odori e l’aumento del traffico pesante nella zona. Insomma la riunione con i tecnici farà chiarezza su tutto: il Pua traccerà l’iter futuro del progetto. Non si esclude che, in caso di parere positivo, si ritorni in commissione per ulteriori dettagli sull’iniziativa. Il nodo riguarda il luogo da dove verranno presi gli scarti e di conseguenza quale sarà la produzione e come sarà alimentato l’impianto.

Una centrale a biometano

Una centrale a biometano

Della realizzazione di un impianto a biometano a Grotte Santo Stefano (precisamente in località Campo Lungo) se ne parla da qualche settimana, soprattutto da quando la Cosmo Energy (azienda che opera nell’ambito delle energie rinnovabili) ha chiesto la realizzazione di un impianto di produzione energetica nella zona. L’azienda vuole utilizzare una soluzione alternativa e brevettata nel campo del biometano. I cittadini della frazione, sin dai primi momenti, hanno mostrato il pollice verso tanto che si sono riuniti in assemblea e potrebbero costituire un comitato.

La Cosmo Energy, che basa il suo progetto su normative europee e ministeriali che sostengono questa tipologia di iniziative sviluppate nell’ottica dell’incrementazione della produzione di energie alternative ai combustibili fossili, controbatte sostenendo che “non bruceremo niente. L’impianto funziona ‘digerendo’ sostanze organiche al fine di trasformarle in metano. Poi questo viene immesso in rete grazie al metanodotto Snam o in commercio in forma liquida. Precisiamo inoltre che verrà introdotto solo pollina, sansa di olive e scarti agro-alimentari, tutto proveniente dal territorio viterbese. Nessun rifiuto dal mondo, tanto per intenderci”.

La riunione di ieri lascia la soluzione del problema ancora nel limbo. Quella di oggi, in cui si esaminerà il piano urbanistico agricolo, dovrà dire molto di più.

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