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Il grande Moni Ovadia e i colori del Creato

Momenti di altissima poesia e musica a Caffeina. Potremmo farne mai a meno?

Moni Ovadia a piazza San Lorenzo

Moni Ovadia a piazza San Lorenzo

Ad un certo punto, mentre percorrevamo la strada per arrivare a piazza San Lorenzo, Moni Ovadia si ferma di colpo. Con gli occhi indica il cielo e mi dice: “Guarda Dantes i colori del cielo stasera, sono i colori del Creato”. In effetti il tramonto stava disegnando uno spettacolo di struggente bellezza. Sotto quei colori, nello scenario unico di piazza San Lorenzo, Moni Ovadia, Annalisa Canfora e Mario Incudine accompagnati magistralmente dall’Orchestra popolare siciliana, hanno interpretato “Anime migranti. Parole di cartone”. Uno spettacolo tra musica e recitazione sui racconti degli emigranti siciliani, simili a quelli degli immigranti che oggi sbarcano sulle nostre coste. Le stessa disperazione e speranza impressa negli occhi.

Alle “Anime migranti”, non resta che la fratellanza degli ultimi, per difendere la dignità e il diritto ad una vita migliore. Uno spettacolo struggente che strapazza l’anima e la coscienza. Alla fine, quando la notte pigramente saluta il giorno nuovo, Moni Ovadia abbracciandomi mi sussurra piano: “Dantes, dobbiamo restituire significato e senso alle parole e ridare bellezza ai pensieri, se vogliamo regalare un futuro alle generazioni che verranno.” Rimango in silenzio con gli occhi bagnati da acqua salata, mentre va via.

Stefano Benni al cortile dei Priori

Stefano Benni al cortile dei Priori

Prima di incontrare Moni Ovadia, il vostro Dantes, ha incrociato Stefano Benni – scrittore, poeta e drammaturgo che con il suo ultimo libro “Cari mostri”, spalanca la porta dell’orrore scendendo nei recessi del male, facendolo però, con la solita ironia. Niente paura, amici. Un altro incontro che mi ha colpito è stato quello con David Zard, protagonista indiscusso della scena musicale e degli spettacoli dal vivo. Ha portato in Italia per la prima volta artisti come i Pink Floyd, Bob Dylan, i Genesis, Madonna e tanti altri mostri sacri del rock. Per questo e per tanto altro, sono sicuro che sarete d’accordo con me, va il nostro applauso e ringraziamento.

Il chiarore dell’alba accarezza i muri della case e illumina le strade deserte, quando con passi lenti, prendo la via di casa. È stata una serata speciale, come sempre Caffeina sa regalare emozioni e per questo inorridendo mi domando: ma siamo proprio sicuri che ne potremmo fare a meno un giorno?

Ciao caffeinomani a domani.

Il vostro

M. Dantes

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