19042024Headline:

Inaugurata la Mostra-Laboratorio didattico della stampa

A Montefiascone presso la Tipografia Silvio Pellico, di Mauro e Annita Marroni

L'inaugurazione della Mostra Laboratorio didattico della stampa a Montefiascone

L’inaugurazione della Mostra Laboratorio didattico della stampa a Montefiascone

Grande partecipazione di pubblico all’inaugurazione della “Mostra-Laboratorio Didattico della stampa” presso l’ex Tipografia Silvio Pellico (via Oreste Borghesi 3/a, a  Montefiascone) e contestuale presentazione del libro “Storia della Tipografia Silvio Pellico”, di Mauro e Annita Marroni. E non poteva che essere così, visto che dalla fondazione della tipografia del seminario da parte del Cardinale Barbarigo nel 1695, sino all’attuale Tipografia Silvio Pellico, trascorre un arco temporale che coinvolge un’importante fase storica di Montefiascone.

“La Tipografia Silvio Pellico ha deciso di concedere, in comodato d’uso gratuito al Comune di Montefiascone, la gestione di questo spazio per una serie di obiettivi di crescita sociale. Ringrazio l’Amministrazione per la disponibilità e l’operato mostrati con entusiasmo, per realizzare questo progetto oggi divenuto realtà”, ha esordito Mauro Marroni. “Sentita l’idea, da subito è nato il desiderio di realizzare questo progetto – sottolinea il sindaco Luciano Cimarello – che mirava innanzitutto a far vedere ai ragazzi di oggi (che, a causa dell’uso delle nuove tecnologie, si stanno disabituando all’uso dei libri) come attraverso questi macchinari obsoleti (ma pur sempre funzionanti!) si possono materializzare parole e pensieri in scrittura… Senza parlare della fortuna del nostro paese di essere scenario di una storia come quella di questa tipografia, divenuta oggi una realtà imprenditoriale importante della nostra città e che continua a produrre cultura, offrendo lavoro e supporto a chi ha voluto tramandare attraverso la carta stampata la storia e le tradizioni del nostro territorio. Noi puntiamo ai giovani, per cui lavoreremo subito per coinvolgere le scuole territoriali di tutti i livelli a visitare e sperimentare questo laboratorio”.

“Era la tipografia di un seminario che diventò in breve tempo molto importante – prosegue Marroni – Esso accoglieva seminaristi e convittori e i professori erano di elevata caratura. Da qui sono uscite persone molto preparate nel latino, come il latinista ufficiale del Vaticano, Mons. Antonio Pelosi. Se poi si pensa a quante persone erano coinvolte per il suo mantenimento ed attività (circa 200 persone) possiamo dire che il seminario è stata la prima industria di Montefiascone che, pur nella fase di passaggio da Tipografia del seminario a struttura privata, ha sempre lavorato ininterrottamente: cosa particolare nel mondo artigianale”.

“Sono rimasto meravigliato – continua mons. Fabio Fabene – per l’imponente opera di stampa svolta dalla tipografia dalle sue origini ad oggi, ma mi ha colto anche la nostalgia perché attraverso le stampe citate nel volume, si rivive la storia della nostra città e del territorio circostante poiché spesso la gente usava la tipografia del seminario per trasmettere notizie ed eventi del luogo. Questo seminario fu uno dei maggiori seminari dell’epoca, qualificato centro di studi teologici ed umanistici, dove vari Papi indirizzarono loro seminaristi, così come vi studiarono giovani provenienti da tutta Europa. Fu proprio il suo fondatore, il Cardinale Barbarigo, che volle dotarlo anche di una “Typographia Seminarii” che stampasse in altre lingue, oltre il latino ed il greco”.

Dopo il saluto conclusivo di Renato Trapè, la segretaria della CNA, Luigia Melaragni,  ha consegnato una targa alla tipografia da parte della CNA provinciale per l’eccezionalità temporale del suo lavoro e perché gestita da 60 anni dalla stessa famiglia. L’omaggio del libro ai presenti e la visita alla Mostra, dove sono stati ricostruiti gli ambienti di un antico laboratorio tipografico, con i reparti di composizione, stampa e legatoria e dove i visitatori possono vedere e toccare con mano tecniche, strumenti, caratteri, macchine che per oltre cinque secoli sono rimasti sostanzialmente immutati, hanno concluso l’evento.

 

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