Parecchi non lo sanno, ma la provincia di Viterbo è piena zeppa di comitati. Il che può essere letto in due soli modi: A, nella Tuscia regna la voglia di aggregarsi, essendo una terra felice; B, nella medesima area le cose vanno talmente male, e trasversalmente, che nascono appunto comitati su comitati. Viterbopost, dopo un breve summit redazionale, opta per la seconda.
Avanti. Lo scorso mercoledì si sono riuniti tre di questi agglomerati di persone. Ci stavano diversi del comitato degli operatori Cotral del trasporto pubblico su gomma, alcuni del coordinamento comitati per la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia-Orte-Capranica e per lo sviluppo del trasporto pubblico (è lecito chiedersi se la sigla sia “ccrlfcocstp”), e poi c’era un membro dell’Osservatorio regionale trasporti per il viterbese (che nulla ha a che fare col cosmo ed i suoi misteri, quindi non era Paolo Fox).
Argomento del giorno: la situazione della mobilità, del trasporto pubblico viterbese e dei collegamenti extra provinciali. Sennò che altro?
“In questo primo incontro è stata presa in esame la mobilità sulle strade e la loro insufficiente sicurezza dovuta soprattutto alla mancanza di manutenzione”, si legge nella nota conclusiva.
E quale miglior arteria da prendere in considerazione, se non la Cassia? “Fondo stradale sconnesso – proseguono – pieno di buche, divenuto impraticabile, in molti tratti non ci sono paracarri, è priva completamente di guardrail, la segnaletica verticale è ormai invisibile, infestata dalla piante spontanee”.
Come se ne esce? Per ora non è dato saperlo. Poiché l’incontro in questione era praticamente il primo. I comitati quindi hanno calendarizzato una serie di ulteriori riunioni per approfondire la situazione di tutto il trasporto pubblico e della mobilità nel viterbese e concordare azioni concrete da intraprendere.
“Importante saranno la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini dei comitati dei pendolari e delle associazioni”, chiudono.