29032024Headline:

Quella vergogna di piazza Campoboio

In pieno centro un luogo dimenticato dal Comune. E pericoloso

Piazza Campoboio in un "tranquillo" pomeriggio di un giorno feriale

Piazza Campoboio in un “tranquillo” pomeriggio di un giorno feriale

Prima di raccontare questa storia bisogna fare una premessa, per onestà intellettuale: il settore dei Lavori pubblici del Comune di Viterbo è alle prese con problemi ben più gravi e urgenti, che ne paralizzano – o comunque ne condizionano fortemente – l’attività. Una stasi da risolvere in fretta, se si vuole che le cose tornino a funzionare in città. Ma al di là dei grandi appalti, delle inchieste giudiziarie, dell’immobilismo di questo o quel dirigente, anche le piccole cose – che poi così piccole non sono – ne risentono. Qualche giorno fa Viterbopost ha raccontato l’assurda paralisi che blocca da tre anni il progetto (a costo zero) dell’area di sosta per i pellegrini al fontanile del Roncone. Oggi è la volta di un altro posto che ha urgente bisogno di una massiccia risistemata, piazza Campoboio.

Piazza Campoboio, un angolo chiuso del centro, dietro la sede dell’Inps, dietro la biblioteca degli Ardenti, vicino a palazzo Santoro, a due passi da via San Bonaventura e quella via Matteotti interrotta da lavori in corso perenni. Ci sono: vecchi edifici abbandonati, muri che crollano, alberi pericolanti, sassi e terriccio, macchine parcheggiate ovunque, mondezza.

Il dislivello sconnesso

Il dislivello sconnesso

La signora L. P. ha la sfortuna di possedere alcuni immobili in questa piazzetta dimenticata da tutti, Comune compreso, ma non certo da quelli che la usano per parcheggiare le auto, o per venirvi a buttare i rifiuti, lontano da sguardi indiscreti. E in effetti, con una sola via d’accesso percorribile in auto (e un’altra soltanto a piedi) la zona si presta ad essere abbandonata: lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

La signora P. dal 2012 fa presente la situazione al Comune, con lettere regolarmente protocollate, l’ultima delle quali (inviata al sindaco, ai dirigenti comunali, ai capigruppo di maggioranza e opposizione, alla stampa) è stata consegnata anche questa settimana. Nella missiva si riporta anche l’ultima relazione – datata 26 maggio scorso – effettuata sul posto dalla Polizia locale, l’ennesimo sopralluogo che gli uomini del comandante Franco Fainelli hanno effettuato in piazza Campoboio.

Un albero dall'equilibrio precario

Un albero dall’equilibrio precario

“Al centro della piazza fino ad un angolo della stessa si crea un dislivello di circa un metro, con andamento decrescente da un lato e sugli altri due a strapiombo. Su uno dei due strapiombi è stata rilevata la presenza di alcuni tondini in ferro con pezzo di nostro monitore. La piazza è pericolosa per pedoni e veicoli, specie nelle ore serali e notturne, perché c’è un pericoloso dislivello non segnalato in alcun modo – scrive Fainelli – Il suolo è sconnesso e sterrato, pieno di rifiuti di e materiale di risulta di cui è necessaria la rimozione. Si evidenzia come il sito si presenti in condizione di degrado e come sia necessario un intervento di ripristino delle condizioni di transitabilità in sicurezza e quindi di rifacimento del manto stradale, allo stato fortemente compromesso, oltre ad una complessiva operazione di bonifica”.

La signora L. P. aggiunge che a causa dei rifiuti e del parcheggio selvaggio (con tanto di liti frequenti tra gli automobilisti che approfittano della zona, una delle rarissime senza ticket, per lasciare l’auto) non riesce spesso neanche ad entrare in casa. E teme che le piogge prima o poi provocheranno frane e smottamenti. “Un problema da risolvere una volta per tutte – dice – prima che accadano fatti incresciosi. E faccio presente che all’assessorato dei Lavori pubblici esiste già un progetto di riqualificazione di piazza Campoboio. Basterebbe soltanto portarlo a compimento”. Sempre che ci sia la volontà di farlo, sempre che con la scusa che tutto va a rilento si lasci morire ogni angolo di questa città.

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