18042024Headline:

Viterbese, le pagelle di una crisi (finita bene)

Camilli mattatore, tifosi generosi, stampa mediocre e la sorpresa Michelini

Adesso che questa storia è finita bene, adesso che la Viterbese è salva, si possono anche dare giudizi sui protagonisti di questa faccenda che è andata avanti per oltre un mese. E che ha tenuto col fiato sospeso quella parte della città che respira gialloblu. Visto il lieto fine, dunque, è necessario premettere che qui non ci sono né vincitori né vinti: ha vinto la Viterbo sportiva. Ecco una carrellata dei personaggi che, nel bene e nel male, hanno avuto un ruolo nella crisi.

Piero Camilli

Piero Camilli

Piero Camilli voto 10

Ha fatto un capolavoro. Di strategia e di intelligenza. E’ riuscito ad ottenere dal Comune non quello che voleva – perché non parliamo di un bambino viziato, ma di un imprenditore di successo – ma quello che ritiene indispensabile per fare calcio a Viterbo. I lavori allo stadio, l’appoggio concreto (non a chiacchiere) del Comune, l’attenzione della piazza. Tutto. Una lezione di efficienza e decisionismo impeccabile: l’imprenditore del resto è questo, vede opportunità dove gli altri vedono soltanto i rischi. Adesso manca soltanto un ultimo tassello, il più importante: la vittoria. E se tutto è stato fatto nel modo giusto non c’è motivo per dubitare che arrivi. Fatti i debiti scongiuri e toccato tutto quello che c’è da toccare.

Leonardo Michelini

Leonardo Michelini

Leonardo Michelini voto 8

Questo è il sindaco che ci piace. Quello che non deve combattere con certi goji della sua maggioranza in sala d’Ercole. Quello che ai panni dell’amministratore aggiunge le qualità umane e l’esperienza da imprenditore. Così è riuscito a capire le esigenze di Camilli, provando a mettersi nei suoi panni, sistemando le cose in sospeso (vedi quelle maledette fatture vecchie di un anno) e preparando il terreno per i prossimi interventi allo stadio. Ha dialogato anche coi tifosi, faccia a faccia anche con quelli più duri, con sincerità. Ha sconfitto la burocrazia più maledetta. Ora non gli resta che rispettare i patti, ma non c’è motivo che non lo faccia.

Luciano, Piero e Vincenzo Camilli

Luciano, Piero e Vincenzo Camilli

Luciano e Vincenzo Camilli voto 18 (diviso due)

Lo ha detto lo stesso Comandante: “Sono rimasto per i miei figli”. E allora un ruolo importante ce l’hanno avuto anche loro, almeno a livello di moral suasion. Erano gli unici a poter convincere il padre, anche nei momenti più difficili, quando sembrava tutto finito. Entrambi ex calciatori, legatissimi alla città e alla tifoseria, Luciano e Vincenzo hanno sempre creduto nel progetto Viterbese, il secondo ha anche voluto esserne presidente, festeggiando subito con la promozione in serie D. Resterà al comando, Vincenzo, con un obiettivo chiaro e ambizioso: essere il terzo presidente della storia (dopo Rocchi e Deodati) a portare i gialloblu nel professionismo.

I tifosi della Viterbese

I tifosi della Viterbese

I tifosi voto 7.5

Un mese di sofferenza vera. Di paure e paranoie purtroppo già vissute in passato. Ma stavolta – al contrario delle crisi precedenti – i sostenitori gialloblu, organizzati e non, si sono mossi. Finalmente uniti, finalmente decisi, persino corretti nei metodi, alla faccia del becerume di altre città, di altri stadi. Hanno organizzato l’incontro pubblico col sindaco, sulla tribuna di un Rocchi che sembrava abbandonato, e col senno di poi quel confronto è stato fondamentale, almeno per far capire a Palazzo dei priori quanto il rischio fosse reale. Hanno mantenuto i rapporti con la famiglia Camilli anche quando tutto sembrava finito. Ci hanno creduto fino alla fine, insomma, e la paura ha lasciato il posto alle certezze. Ora non resta che riempire lo stadio, come agli ultimi playoff, e magari fare incetta di abbonamenti, perché adesso viene il bello.

Il presidente della Viterbese Vincenzo Camilli con  Alessandro Luci

Il presidente della Viterbese Vincenzo Camilli con Alessandro Luci

Alessandro Luci voto 6.5

Aumentabile se farà una squadra “a vincere”, come gli ha chiesto il Comandante. Intanto, il direttore sportivo dall’impeccabile stile ha già trovato l’allenatore e preso qualche giovane ex Grosseto, oltre alle riconferme. Avanti così, diretto’.

La stampa voto 5

Viterbopost compreso, certo, perché mica siamo figli dell’oca bianca. E però, tra timori, omissioni, falsi scoop, clamorose cantonate e depistaggi autentici in questo mese si è letto di tutto e di più e di peggio. Restano da capire i motivi: immaturità, scarsa professionalità, magari interessi personali? Mah. Boh. Puah.

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