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La rimozione del palco? Rimandata a settembre

Possibile in settimana una riduzione dell'impatto del catafalco in piazza San Lorenzo

Il palco in piazza San Lorenzo

Il palco in piazza San Lorenzo

Ultime sul palco inamovibile di piazza San Lorenzo. Quel palco che dal 9 agosto scorso (conclusione dell’edizione del Tuscia Operafestival) sta ancora lì, a intruppare Palazzo palapale e il mejo scorcio di Viterbo, di sicuro il più fotografato dai turisti che pure in questi giorni di Ferragosto – incredibile dictu – hanno affollato il centro storico. Ecco, le speranze di vedere la piazza sgombra nei prossimi giorni dovranno essere rimandate. A settembre. O almeno alla fine del mese. Deduzioni più o meno logiche, dalle notizie raccolte. E dunque.

Il palco è stato lasciato lì dalla ditta che lo affitta e lo monta alla luce delle esperienze degli ultimi anni, quando gli spettacoli del Tuscia Operafestival (che a questo punto nella storia sembra entrarci poco) si protraevano un po’ più a lungo durante il mese di agosto. Lasciando dunque una finestra temporale più ridotta prima dell’inizio delle cene in piazza dei Facchini (che pure loro, in questa storia, non hanno responsabilità e che, ricordiamo, organizzano le serate per beneficenza). Perché smontare e rimontare un palco per pochi giorni, dunque? Un discorso che al limite – e con tutte le perplessità turistiche ed estetiche del caso – negli anni scorsi poteva anche reggere, specie in una città facilona come Viterbo.

Quest’anno, invece, il tempo si è dilatato, manco fosse una teoria di Einstein. Dal 9 agosto (fine del Tof) al 25 (inizio delle cene, che finiscono il 28) ci corrono 14 giorni, tra i più caldi dell’anno non solo a livello meteorologico ma anche come afflusso di visitatori. Bastava dare un’occhiata al calendario per rendersi conto del buco. Invece no: il palco sta lì, senza che nessuno dal Comune – l’autorità che dovrebbe curarsi anche del decoro e del servizio offerto ai turisti – si sia degnato di sollecitarne la rimozione. Così nessuno lo ha tolto. E nelle foto di chi tornerà a casa a Malmoe, a Bratislava, o a Cadice, comparirà magicamente un souvenir postmoderno nel bel mezzo dell’antichissima piazza. Marketing territoriale per scemi. E infatti la faccenda potrebbe approdare già giovedì in consiglio comunale.

A quanto risulta a Viterbopost, tuttavia, è possibile che in settimana la stessa ditta che l’ha installato provveda a modificare il palco, a ridurne l’impatto visivo. Un gesto di buona volontà, che però non può e non deve bastare specie per il futuro e per non ricadere in questi errori. Errori madornali.

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