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Un Settembre viterbese, troppo viterbese

Pubblicato il cartellone degli eventi a margine della festa di Santa Rosa

Il cartellone

Il cartellone

Ecco il cartellone del Settembre viterbese. Che sarà presentato ufficialmente domani, in una conferenza stampa in Comune, e che però è già affisso da qualche parte, tipo alla reception di Palazzo dei priori. Si tratta di una trentina di eventi (e di una serie di eventi) prima, durante e dopo il 3 settembre, il giorno chiave, il centro del mondo perché c’è il Trasporto della Macchina di Santa Rosa, con la novità Gloria. (CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO)

Al netto delle spiegazioni e dei commenti che arriveranno dai canali ufficiale, e dagli assessori Delli Iaconi (Cultura) e Barelli (Expo e Grandi Eventi) si possono già avanzare delle osservazioni. Con cortesia, certo, e un pizzico di polemica, che non guasta mai.

Leonardo Michelini e Tonino Delli Iaconi

Leonardo Michelini e Tonino Delli Iaconi

Prima, le cose positive: sì, ci sono e non sono neanche poche. Intanto come l’anno scorso non è stato fatto un bando. Questo ha permesso di fare una bella selezione sulle iniziative da inserire nel programma, puntando su appuntamenti mirati e senza divagazioni sul tema. Che resta e deve restare Santa Rosa. Mentre troppo spesso, nel passato, con l’applicazione del metodo “contributi a pioggia”, s’era finito per intruppare il cartellone di eventi dalla qualità e dall’attinenza a Santa Rosa discutibili (tipo: gare di rutti a Tobia, corse di ruzzolone a Valle Faul e cose così). Qualcosa che stona ancora c’è (il torneo di basket dedicato a Gino Pucciarelli, il circuito del Poggino, l’esibizione delle arti marziali), ma è poca roba, e comunque contribuisce a rendere l’atmosfera di festa anche magari in campi lontani da quello religioso-culturale. Resta il sospetto pure che ci sia qualche marchetta – o sottomarchetta – infilata qua e là, tra una mostra e un etrusco, ma sono soltanto insinuazioni maliziose. Ha fatto bene, semmai, il Comune a cavalcare i temi di Expo. Sia forse per ottenere qualche contributo in più (il piatto piange, e il bilancio deve essere ancora approvato), sia perché Santa Rosa ad Expo c’è in cartapesta e vetroresina, con la vecchia Macchina, Fiore del cielo, esposta all’esterno del padiglione di Eataly. Giusto e puntuale dunque, puntare sugli argomenti dell’esposizione di Milano: il cibo (ma perché puntare però su un ristorante privato, uno solo? Mah), l’alimentazione, il gusto, la tradizione (il palio delle botti a Pianoscarano). Il tutto condito dalla musica, con la serie di trenta concerti jazz tra Fondazione Carivit ed ex mattatoio e dall’arte (la mostra di Gino Bernardini, “Vibrazioni dell’anima”, al museo della ceramica). E c’è il Silent party, il 3 e il 4 settembre a piazza Unità d’Italia. Domanda pertinente: cosa cavolo è un Silent party? Dovrebbe essere – andiamo a lume di naso perché sul cartellone non è spiegato – una discoteca silenziosa. Si balla, insomma, con le cuffie. Curiosità: per la prima volta da tempo immemorabile manca uno spettacolo “di richiamo”, il classico concerto di artista famoso (o ex famoso) a Pratogiardino, insomma, o lo spettacolo di cabaret del solito comico. Pure questa è una novità, chissà se piacerà ai viterbesi.

L'assessore barelli alle prese con le... botti del palio di Pianoscarano

L’assessore barelli alle prese con le… botti del palio di Pianoscarano

Ci sono poi tutti gli eventi della tradizione: le cene in piazza dei Facchini (chissà cosa ne pensano, visti i rapporti col Comune…) le tre Minimacchine, il corteo storico, la consegna della mazza, il Trasporto. Non ci sono – ma sarà sicuramente una dimenticanza – i fuochi artificiali, le foche.

Apprezzati gli sforzi, veniamo agli aspetti negativi. Che si possono riassumere in una cosa sola: manca il quid, manca la ciccia. Manca cioè l’offerta di caratura nazionale, o internazionale, che possa dunque convincere turisti e curiosi a venire a Viterbo non solo “per vedere la Macchina di Santa Rosa”, ma anche “per vivere il Settembre viterbese”. Una serie di eventi, cioè, di alto livello, che anticipino e proseguano l’atmosfera del 3 settembre. Esempi calzanti: io turista cosa faccio il giorno prima del Trasporto? Niente. E il giorno dopo? Vado all’orribile, puzzolente e incasinata fiera? Ma mi faccia il piacere, per dirla alla Totò. Due giorni dopo? Peggio mi sento. Questo è un Settembre viterbese che andrà bene per i viterbesi, ma perde forza e interesse già a Pitigliano, o a Fiano Romano.

Insomma, non c’è ancora la forza o la voglia o i soldi di organizzare una serie di iniziative di livello a corredo della Macchina. Forse perché si teme di sminuirla, quando invece servirebbe soltanto a valorizzarla, a lanciarla come fulcro di un periodo di qualche giorno in cui la città è viva e da vivere. Ma va anche considerato che ci vuole tempo per lavorare su una rivoluzione così radicale. Sarà per il 3 settembre dell’anno prossimo, anche se poi si dice sempre così.

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