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Via Francigena, uno straordinario boom

Politiche nazionali, regionali e locali per la pianificazione e lo sviluppo strategico

Il percorso italiano della via Francigena

Il percorso italiano della via Francigena

Chiunque abiti in territori attraversati dalla Via Francigena sta riscontrando un forte aumento di pellegrini, camminatori, viandanti e appassionati lungo la Via. Chi si mette in viaggio per un tempo breve, chi invece decide di affrontare tutto il cammino da Canterbury a Roma, oppure spingendosi fino alla Puglia. Sono ormai migliaia. Il rilancio del turismo outdoor a livello internazionale è certo una chiave di lettura del successo della Via Francigena e dei cammini culturali, intesi come riscoperta della storia e della memoria. La lentezza, soprattutto nella quotidianità frenetica di oggi, rappresenta un valore fortemente legato al cammino. Proprio il paesaggio lungo Via Francigena si manifesta come una autentica bellezza estetica, senza tempo. Un percorso splendido, originale anche per chi già conosce i luoghi attraversati. Cambia il punto di vista, cambia il ritmo, cambia la percezione del luogo. Il boom del cammino francigeno, dunque, è anche legato ad una nuova tendenza sociale che vede nel cammino uno stile di vita che maggiormente ricerca il benessere psico-fisico, la possibilità di riappropriarsi di uno dei beni più preziosi di cui disponiamo: il tempo. Camminare significa anche aprirsi al mondo ed esplorare con occhi nuovi percorsi o territori che magari già conosciamo. In aumento anche la richiesta di credenziali, sia attraverso il portale web, sia attraverso i punti tappa. I moduli che vengono compilati dai camminatori prima di partire ci restituiscono anche preziosi dati utili per “profilare” meglio il target dei pellegrini e per poter stilare dati precisi ed aggiornati a fine anno.

La Francigena è un traino, anche per altri itinerari. Essa oggi attira sempre di più perché è bella, straordinariamente affascinante. In questi ultimi anni sta diventando maggiormente accogliente, sicura, segnalata e si stanno sviluppano le infrastrutture per renderla fruibile, questo è un punto di partenza imprescindibile. Chi cammina oggi nei piccoli centri attraversati dalla Via non solo non viene visto come “estraneo” alla comunità locale, ma sempre di più cresce la simpatia verso tutti i viandanti che (da ogni parte del mondo) si incamminano a piedi verso Roma o magari proseguono fino al Sud, verso Santa Maria di Leuca. La Francigena oggi è un importante traino, in grado di accendere i riflettori anche su altri importanti itinerari di carattere nazionale o regionale. Si tratta di fasci di cammini che acquistano una forza maggiore quando sono in grado di mettersi in relazione tra di loro. L’Italia potrà davvero trasformarsi in una delle più importanti greenways al mondo e la Francigena, che coinvolge ben 11 regioni, potrà fungere da incubatore per altri itinerari e cammini sia in ambito europeo, come la Via di San Michele che dalla Normandia scende verso la Puglia e la Via Romea, che da Stade arriva fino a Roma congiungendosi sulla Francigena a Montefiascone, sia in ambito nazionale come ad esempio la Via di Francesco, la Via degli Abati o il Cammino di San Colombano.

Alcuni dati dimostrano con evidenza l’interesse verso la Francigena, anche attraverso il portale web e gli strumenti social. Gli accessi nell’ultimo mese sul sito www.viefrancigene.org sono registrati in 55.000 visitatori (dei quali 10.000 dall’estero), mentre sul www.visit.viafrancigena.org sono oltre 25.000. A questi si aggiungono i 5.000 legati al sito della Via Francigena nel Sud ed il grande incremento dei contatti che arrivano dai social: facebook (copertura totale mensile oltre 100.000), twitter, intagram. Nel 2014, nello stesso periodo, i dati in generale erano inferiori del 30%, mentre nel 2013 del 55%. Per questo 2015 in corso, entro fine anno si potrò raggiungere la soglia di 1 milione di visitatori sul web.

Un cartello indicatore

Un cartello indicatore

L’itinerario europeo della Francigena è stato selezionato dalla prestigiosa Università francese di Lille per iniziare, da settembre, un progetto sperimentale focalizzato sull’impatto della Via nei confronti del patrimonio culturale che la circonda a partire dall’interazione dei fruitori francigeni. Uno studio di carattere socio-culturale e numerico che ci potrà restituire importanti dati qualitativi e quantitativi.

Cresce in continuazione l’interesse di privati operatori e di imprese di turismo sostenibile, formazione, comunicazione, tecnologia, trasporti, accoglienza, ristorazione per implementare il progetto e mettere a disposizione di camminatori, pellegrini, turisti servizi specifici ed adeguati. E’ un indice che ci fa capire quanto la vita della Francigena sia entrata in una fase matura. Molti giovani appassionati si sono avvicinati alla Francigena per offrire servizi che creano ulteriori concrete opportunità di lavoro e di nuova occupazione. Anche reti di impresa e consorzi di operatori culturali e turistici si sono attivati per fornire servizi a chi cammina ed alcune Regioni hanno emanato bandi per la manutenzione del percorso e della segnaletica, così come si sono diffusi alcuni centri commerciali naturali proprio legati alla Francigena per dare servizi ai camminatori. Dallo scorso mese di agosto è stata attivata anche la prima Radio Ufficiale dedicata alla Francigena ed ai cammini.

La Francigena sta vivendo la fase di slancio del Cammino di Santiago agli inizi degli anni Novanta. Oggi questo itinerario europeo è diventato quello che ormai tutti conosciamo (oltre 200.000 pellegrini all’anno) e nuovi cammini si sono sviluppati in Spagna, generando una rete di migliaia di chilometri fruibili ed attrezzati, dedicati a trekking e turismo slow. Negli ultimi anni tanto lavoro è stato fatto ed una forte consapevolezza sull’importanza di questo progetto culturale si sta ormai consolidando a livello internazionale. Ma ancora tanto lavoro resta da fare. La Francigena ha un potenziale ancora maggiore se pensiamo all’intero percorso europeo, compresa la direttrice Sud. La Francigena rappresenta inoltre una risposta allo sviluppo dei territori a partire dal recupero della identità locale e culturale, facendo riscoprire un forte senso di appartenenza..

Non è facile mantenere l’autenticità originaria di un cammino che affonda le sue radici nella storia dell’Europa e nella sua dimensione spirituale. Ma questa è condizione essenziale per continuare a far rivivere la Francigena con i suoi valori europei che entro ad essa sono rinchiusi. Affinché si possa concretizzare l’attesa verso un progetto di questa dimensione, anche in vista del prossimo Giubileo, dovrà far seguito un adeguato sviluppo delle infrastrutture al fine di rendere perfettamente fruibile il percorso a piedi, in bicicletta e a cavallo, cosi come dovranno essere messe in sicurezza tutte le tratte, creati nuovi punti tappa, ampliata l’offerta legata all’accoglienza. Questo significa mettere la Via Francigena al centro delle politiche nazionali, regionali e locali per la pianificazione e sviluppo strategico territoriale.

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