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Da Viterbo a Caserta, odissea di un disabile

Viterbese sulla sedia a rotelle attende da 4 mesi il permesso per il parcheggio

L'odissea di un viterbese per ottenere il parcheggio personalizzato per disabili

L’odissea di un viterbese per ottenere il parcheggio personalizzato per disabili

Invalido al 100% e costretto sulla sedia a rotelle: dal 12 giugno ha presentato domanda per ottenere un parcheggio invalidi personalizzato, ma a quattro mesi di distanza ancora non l’ha ottenuto. Possibile? Sì, purtroppo è possibile e accade proprio qui nel capoluogo della Tuscia. Questa è la vicenda di Ernani Rotellini che da 120 giorni attende semplicemente ciò che gli spetta.  “Quella che vogliamo denunciare è una storia di follia amministrativa che avviene a Viterbo. Perché? Perché la ditta che ha in appalto il servizio per conto del Comune è di Caserta, quindi deve accumulare molti lavori prima di venire in loco a eseguirli, poi ad agosto ha chiuso per ferie, quindi è arrivata Santa Rosa, infine le piogge”. Marisa Roberti, segretario dello Spi-Cgil, racconta quanto sta accadendo a un iscritto che non riesce a vedersi riconosciuto un diritto che la legge gli riconosce.

“Sono un invalido al 100% per un ascesso cerebrale e due operazioni al cervello che – racconta Rotellini – mi hanno reso emiplegico (semi-paralizzato nel lato sinistro ). Il 12 giugno 2015 ho fatto domanda per ottenere un parcheggio invalidi personalizzato, come previsto dall’art.118 del DL n. 285/1992 ai sensi dell’art 381 del relativo Regolamento di Esecuzione a me riservato. Portata la domanda al Comune ho aspettato una settimana affinché, dopo essere stata protocollata, venisse trasmessa alla Polizia locale”.

Dopo un’altra settimana è avvenuto il sopralluogo da parte della vigilessa Azzurra Torres, “una persona gentilissima ed estremamente professionale”, sottolinea Rotellini. Ottenuta la conferma che tecnicamente era tutto a posto, la pratica è stata inoltrata al Comune per la firma dell’ordinanza da parte del sindaco. E sono passate altre due settimane. “Siamo arrivati alla fine di luglio e mi è stato detto che per contratto la ditta di Caserta, che ha vinto l’appalto per la gestione di questi lavori, era chiusa per ferie per tutto il mese d’agosto. E siamo così arrivati a settembre, con le feste di Santa Rosa, che hanno bloccato tutto per almeno dieci giorni. Ora siamo a ottobre e io ancora aspetto”. Eppure, Rotellini ha più volte cercato di ottenere spiegazioni: “Mi è stato detto che la ditta, essendo di Caserta, deve far accumulare più lavori per operare nel nostro Comune e inoltre, in caso di pioggia, non può eseguirli perché impossibilitata a verniciare in terra”.

Marisa Roberti, segretaria provinciale dello Spi Cgil

Marisa Roberti, segretaria provinciale dello Spi Cgil

“I diversamente abili – interviene Marisa Roberti – nella nostra città sono già pesantemente penalizzati vista la presenza di numerose barriere architettoniche. Faccio un solo esempio: più volte abbiamo ricevuto denunce di cittadini che non riescono a prendere i mezzi di Francigena perché solo alcuni sono attrezzati per far salire i disabili. Ora, siamo di fronte a un paradosso: c’è la legge, ci sono gli strumenti per farla rispettare, ma questo non avviene. Allora mi chiedo: nel momento in cui è stato sottoscritto il contratto con una ditta così lontana, in Comune non hanno pensato che questo avrebbe comportato grandissimi disagi? E perché nessuno a Palazzo dei Priori interviene perché queste ingiustizie ai danni della parte più debole della cittadinanza vengano sanate?”.

 

 

 

“Voglio aggiungere delle considerazioni che –  sottolinea Anna Maria Eramo, moglie di Ernani – ritengo importantissime. Da giugno ad oggi più di un amico ci ha suggerito di rivolgerci, con affetto e buona fede, a ‘qualcuno’ che in Comune avrebbe potuto sollecitare la risoluzione della pratica perché magari conosceva questo o quell’altro impiegato volenteroso e amico di… Parliamo di persone perbene, intendiamoci, solo desiderose di dare una mano laddove le vie legali erano lente, pigre, indifferenti. Qualcosa si è rivoltato prima nel mio stomaco poi nel mio animo”. “Sono anni – aggiunge – che come insegnante porto avanti progetti sulla legalità con i miei studenti ed ora continuo con il gruppo Centopassi per… Si può mai chiedere quello che è un diritto come un favore? Si possono bypassare le vie legali, per chiedere a chicchessia la risoluzione veloce di un qualcosa che ci spetta? Mio marito e io siamo due persone che giorno per giorno portano avanti la loro croce, come tante persone perbene a questo mondo. Avremmo probabilmente già ottenuto il parcheggio in questione se avessimo fatto qualche telefonata. Ma non è così che vogliamo vivere. A nostra figlia, ai ragazzi che conosciamo vogliamo dare un piccolo-grande esempio di civiltà. E di legalità”.

“ll cittadino disabile inoltre già deve sopportare gravi difficoltà a causa di barriere architettoniche di cui Viterbo è stracolma… Si può chiamare civile un simile comportamento?”, conclude retoricamente Ercolini.

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