29032024Headline:

Rsa, il regolamento può attendere (ancora?)

La commissione si prende tempo, ma la bozza potrebbe finire direttamente in consiglio

I lavori della quarta commissione, ieri mattina in via Garbini

I lavori della quarta commissione, ieri mattina in via Garbini

Questione di punti di vista. Per il regolamento sugli ospiti delle Rsa c’è tempo, come ha detto ieri la commissione consigliare, oppure no, non si può più aspettare, visto che da mesi la situazione è insostenibile, le famiglie si stanno indebitando, come sostengono a gran voce le associazioni dei parenti e i singoli cittadini?

Fatto sta che una mattinata partita in quarta (perché la commissione in questione è appunto la quarta) si è risolta con un rinvio alla prossima riunione, forse venerdì prossimo. Una buona notizia della giornata, il ritorno – con tanto di applauso – del presidente Arduino Troili, che da vecchio leone bagnaiolo ha subito ripreso il comando delle operazioni e si è lasciato alle spalle i problemi di salute. Per il resto, nello stanzone di via Garbini aleggiavano ancora i postumi dei veleni della sera prima in consiglio comunale (vedi la discussione in contumacia della decadenza di Moltoni, poi rinviata), con Giulio Marini che ha sottolineato: “Dopo quello che è successo ieri sono venuti a mancare gli ultimi presupposti per trovare una minima forma di dialogo con questa amministrazione”. Come se non bastasse, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata subito dopo: salta la discussione sui buoni mensa, visto che l’assessore Delli Iaconi aveva convocato, sempre per ieri mattina alle 10, una riunione con il comitato “Non si mangia sui bambini”. A Palazzo dei priori, dalla parte opposta della città…

Christian Scorsi

Christian Scorsi

Si passa allora direttamente al regolamento sui contributi che il Comune dovrà erogare agli ospiti delle Rsa o alle loro famiglie per il pagamento delle rette. Quei contributi che, dopo il taglio dei fondi della Regione, sono stati cancellati tout court dalla stessa amministrazione con la famigerata delibera 143 del 29 aprile scorso (firmata dal sindaco, allora delegato ai Servizi sociali). La bozza su cui si lavora prende i fondi attualmente disponibili per il settore, 475mila euro (lo scorso anno erano 400mila, ma c’erano i contributi della Pisana), e li destina ai 93 soggetti, o famiglie, più bisognosi. Per coprire tutto il fabbisogno ci vorrebbero 1,2 milioni, che il Comune per ora non ha e che non può neanche reperire, almeno per il 2015, visto che il bilancio è già stato approvato e siamo praticamente a novembre. Sono state individuate tre fasce di reddito per ripartire questi soldi. La prima per i pazienti che vanno dai 0 ai 4mila euro di reddito, ai quali andrebbe un contributo di 500 euro al mese: si tratta di 12 soggetti (ospiti o famiglie). La seconda fascia abbraccia 23 soggetti che dichiarano da 4mila a 8mila euro l’anno: a loro andrebbe un contributo comunale di 350 euro al mese. La quarta, 53 famiglie, è quella che dichiara dagli 8mila ai 13mila euro, e avrebbe un contributo di 150 euro al mese.

Tutto però va coniugato al condizionale, perché questo regolamento – o proposta di – resta nell’iperuranio delle idee. Almeno per ora. Le opposizioni, da Buzzi (Fratelli d’Italia) a Sberna (Forza Italia) passando per Insogna (Gal), fanno notare che ispirandosi tutto alla delibera di fine aprile e al successivo bilancio approvato ad agosto, lo situazione attuale “è figlia di una decisione politica”. De Dominicis (Movimento Cinque Stelle) sottolinea come la Regione abbia prima nuclearizzato i fondi che stanziava e poi ripristinato qualche spiccio: “E hanno la faccia tosta di farlo passare come un successo”. E chiede condivisione delle decisioni in commissione: “Non facciamo che qui non concludiamo nulla e poi ognuno di noi si presenta in consiglio con questo o quell’emendamento solo per fare bella figura e per farsi vedere attento sul tema”.

Antonella Sberna, consigliere comunale di Forza Italia

Antonella Sberna, consigliere comunale di Forza Italia

Simoni (Oltre le mura) è persino più drastico: “Mi domando a cosa serva fare duemila commissioni sul regolamento quando poi l’esperienza ci ha insegnato che in consiglio comunale viene tutto stravolto. Prendiamoci il nostro tempo, ma facciamo le cose per bene”. Anche l’assessore Troncarelli, respingendo le accuse che sia una questione politica (“Non strumentalizziamo, gli uffici hanno lavorato giorno e notte. La gente ci chiama tutti i giorni: la volontà di fare tutto il possibile penso che riguardi ognuno di noi”), apre alla possibilità di un andare direttamente in consiglio, e chiede di tener conto anche dei possibili imprevisti: “Tamponiamo la situazione per il 2015, visto che è già tardi, e poi magari interveniamo seriamente per il 2016. E’ anche possibile che la Regione ci ripensi, e allarghi i cordoni della borsa cambiando lo scenario”. Proprio per questo, tra l’altro, ieri il sindaco Michelini e la vice Ciambella erano a Belcolle, a sondare eventuali aperture del governatore sulla questione. Ma Zingaretti è stato vago: “Stiamo cercando di risolvere il problema, abbiamo una riunione la settimana prossima”.

C’è però un altro problema, che fa notare Cristian Scorsi (Pd): “Intanto, l’argomento Rsa non è all’ordine del giorno. Bisognerebbe inserirlo. E poi, abbiamo visto appena ieri come sia incerta la situazione in sala d’Ercole, con anticipazioni, rinvii e due consigli straordinari (uno sulla sicurezza, giovedì prossimo, e uno per discutere la mozione di sfiducia al sindaco prossimamente, ndr) ancora da celebrare…”. Sberna, dal canto suo, torna a ripetere che il problema è ancora quella delibera, che condiziona tutto e che ha già fatto tanto patire ospiti e famiglie: “Ora che abbiamo la certezza delle risorse disponibili e dei soggetti aventi diritto, quell’atto così contestato si può rivedere…”. In molti sarebbero contenti.

Ma alla fine il vicepresidente Buzzi aggiorna i lavori a venerdì prossimo: “Ci leggiamo la bozza di regolamento, facciamo le nostre valutazioni, le nostre eventuali proposte di modifica, e poi decidiamo se proseguire in commissione o portare tutto in consiglio”. Tanto ormai l’impressione è che il 2015 sia andato.

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