29032024Headline:

“Rsa, usiamo i fondi per le attività sociali”

La vicesindaco Ciambella lancia la proposta di utilizzare le somme della Regione

Ciambella e Michelini a confronto con i famigliari degli ospiti delle Rsa

Ciambella e Michelini a confronto con i famigliari degli ospiti delle Rsa

Dal vicesindaco di Viterbo e assessore al Bilancio Luisa Ciambella, riceviamo e pubblichiamo: 

La vicenda delle Rsa che riguarda circa centocinquanta famiglie della nostra città necessità di una risposta per evitare una emergenza sociale. Indubbiamente il rischio di una mancata assistenza a soggetti con piena titolarità e diritto all’assistenza non può essere messa in discussione ne tanto meno interrotta. Si tratta quindi di dovere operare con un intervento straordinario per far fronte ad una emergenza sociale e a garantire la continuità di un servizio pubblico che non può essere interrotto. Per questo e’ necessario individuare una soluzione emergenziale che nel rispetto delle norme consenta al comune di poter sopperire, nelle more delle decisioni della Regione Lazio, al problema. Questo intervento eccezionale dovrebbe consentire al Comune di anticipare con risorse giacenti nelle proprie casse, da anni inutilizzate per le attività sociali, i fondi necessari. Insomma esiste, chiamiamolo un “tesoretto” per le politiche sociali di soldi non spesi di provenienza regionale su una molteplicità di capitoli, anche fuori dal piano di zona, che li giacciono.

Questo avanzo vincolato per i servizi sociali che rischia di non poter essere speso dal comune e di poter essere in ogni momento recuperato dalla Regione, di fronte all’emergenza di garantire un servizio come questo può essere utilizzato,su proposta del consiglio comunale, come anticipazione dei soldi che la Regione dovrà stanziare per impedire danni agli aventi diritto. Il consiglio dovrebbe rapidamente deliberare questa proposta ed inviarla alla regione per avere l’assenso. Questi fondi che ritornerebbero alla Regione , in tempi più o meno brevi, per il mancato utilizzo con questa autorizzazione consentirebbero alla stessa di ridestinarli per garantire una grave emergenza sociale. Questa scelta tutelerebbe i cittadini, tutelerebbe l’amministrazione regionale e quella comunale che altrimenti potrebbe essere costretta a non avere risorse idonee a garantire il servizio a tutti, e quindi per farne fronte, a prelevare i fondi destinati alle emergenze per la sicurezza cittadina e ambientale di Viterbo e frazioni entrando in un ambito pericoloso, scegliere fra due emergenze: una riguardante le centocinquanta famiglie e l’altra riguardante tutti i viterbesi.

Quindi, a mio avviso, esistono i presupposti per un provvedimento straordinario del consiglio e della Regione che ci consenta la destinazione di fondi regionali per le politiche sociali, che rischiamo di perdere, come anticipazione e riassegnazione dalla Regione su una problematica di questa portata . La cifra di cui parliamo è molto consistente. E con la volontà di risolvere, che sono certa anima tutti i soggetti coinvolti, sicuramente arriveremo alla soluzione da tutti auspicata.

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