Comincia a dare i frutti la rivoluzione di Nofri
Alla fine chissenefrega. Chissenefrega del modulo migliore, delle sperimentazioni, dei cambi tattici, dell’impiego di questo o quel giocatore, dei mugugni di chi resta in panchina e delle sorprese in formazione. Nelle ultime settimane, grazie alla rivoluzione operata da mister Nofri, la Viterbese ha vinto e convinto. Del resto poco importa. Lanusei, Muravera e poi, ieri pomeriggio, Flaminia. Un bel tris di successi che i gialloblù hanno infilato con carattere, grinta e, finalmente, quella superiorità qualitativa che l’undici di Nofri ha sempre saputo di possedere nel proprio dna, ma che ha tardato a dimostrare coi fatti. Adesso è diventato piacevole guardarla giocare, anche se sinceramente questa storia che la squadra giri meglio in dieci piuttosto che in undici sembra una mezza sciocchezza: sarebbe opportuno smetterla di finire le gare in inferiorità numerica. Autocontrollo, signori, che un’esplosione a partita è un rischio che nessuno, neanche la squadra più forte del mondo, può permettersi.
Domenica scorsa vincere in Sardegna, seppur contro un Muravera che non è certo una corazzata, non era facile, specie dopo l’espulsione del comunque sempre ottimo capitan Scardala. Eppure la prestazione, anche dal punto di vista caratteriale, dei gialloblù ha convinto. Anche la vittoria di ieri contro la Flaminia, a dirla tutta poco interessata a proseguire il cammino in Coppa e più concentrata a raggiungere una tranquilla salvezza in campionato, è un segnale positivo sul fatto che a Viterbo finalmente qualcosa si è mosso. La gara di Coppa Italia è servita anche per vedere all’opera l’ultimo arrivato dei gialloblù, Stefano Selvatico, definito dai più uno dei giocatori coi piedi migliori di tutta la serie D. Più metronomo tessitore di trame di gioco che centrocampista che si inserisce, più regista che trequartista, nella sua prima uscita in gialloblù il ragazzo di Brescia è piaciuto. Da segnalare, inoltre, un particolare curioso riguardante il derby di Coppa: le marcature del match sono state messe a segno tutte e quattro da giocatori gialloblù, se si considera il fatto che l’addio del Tanque Vegnaduzzo alla Flaminia e il suo ritorno a Viterbo sono praticamente cosa fatta. Il bomber argentino, idolo della tifoseria, potrebbe però non essere l’unica faccia nota che si rivedrà al Rocchi col mercato di dicembre, quando arriveranno altri rinforzi soprattutto nel reparto avanzato, quello dove la Viterbese trova più difficoltà pur disponendo di un parterre di punte notevole. Alcune delle quali con le valigie già pronte, è abbastanza ovvio. Basterà attendere una settimana e poi…
Anche in Coppa Italia, Viterbese vincente
Tornando alla più stretta attualità, prima di pensare al mercato, alle partenze e ai nuovi arrivi, bisognerà archiviare la terza pratica sarda delle ultime due settimane: domenica al “Rocchi” arriva l’Olbia di Oberdan Biagioni e per la Viterbese non sarà un cliente facile. Anzi, tutto il contrario. Per completare la trasformazione da bozzolo a farfalla, però, i gialloblù dovranno assolutamente battere i sardi. È il dazio che si dovrà obbligatoriamente pagare – soprattutto se là davanti Grosseto e Arzachena non cesseranno di marciare a ritmo spedito e senza sosta – se si vorrà davvero dimostrare che anche il club della Palazzina fa sul serio ed è ancora in corsa per la vittoria del campionato. Chissenefrega, allora, di chi mister Nofri deciderà di mandare in campo contro i sardi: l’importante è che chiunque indossi la maglia del leone, scenda sul rettangolo di gioco col coltello tra i denti e con la convinzione che per la Viterbese vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.
