28032024Headline:

Banca Etruria, in 400 coinvolti nel crack

Tanti i cittadini che hanno perso soldi acquistando obbligazioni subordinate

Circa 400 i viterbesi coinvolti nel crack di Banca Etruria

Circa 400 i viterbesi coinvolti nel crack di Banca Etruria

Il numero è esorbitante. Secondo le associazioni dei consumatori, sono circa quattrocento i risparmiatori della Tuscia che hanno visto andare in fumo i propri risparmi (chi completamente, chi solo in parte) nel crack della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, istituto salvato dal governo Renzi con il decreto “Salva Banche” a spese dei risparmiatori, insieme a CariFerrara, CariChieti e Banca Marche. Nel Viterbese la vicenda riguarda però esclusivamente la Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, dato che sul territorio non ci sono sportelli degli altri tre istituti coinvolti. ”Siamo persone normali, mica speculatori o squali d’alta finanza come vuole dipingerci il governo” dicono, divisi a metà tra l’incredulità per quanto accaduto e la rabbia per aver perso i propri soldi. Ieri mattina alcuni di loro si sono ritrovati nella sede viterbese dell’Adusbef, Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi, in via Garbini, tutti accomunati da quella che denunciano come la responsabilità principale dell’istituto di cui sono ancora clienti: non averli messi pienamente a conoscenza di ciò a cui andavano incontro.

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