28032024Headline:

Da sette anni insieme verso una nuova meta

Old Rugby Viterbo e Beerbanti Ascoli di nuovo a braccetto al torneo Nelson Mandela

Una mischia degli Old

Una mischia degli Old

I ragazzi si conoscono da ben nove anni. Che, in realtà, non sarebbero manco troppi. A vederla bene, però, nove anni fa i protagonisti erano già grandicelli, per non dire vecchietti. Quindi il tempo che trascorre inevitabilmente (e per tutti) avvalora ancor più la simbiosi.
Correva il 2007. La squadra dei Beerbanti (nome geniale) veniva invitata a Viterbo per “Il torneo del capitano”. Ora, per quanti non lo sapessero, codesta manifestazione è una delle più fiche che si svolge in città. Primo, perché viene celebrata in onore di un ragazzo che se ne è andato troppo presto. Secondo, perché coinvolge quel nobile sport che è rude nei modi ma non nel fine: il rugby.
E torniamo alla storia. I Beerbanti, da Ascoli, scesero all’ombra della Palanzana per affrontare i locali Old. Altra parentesi: gli Old sono gli anziani della palla ovale. Coloro i quali non se la sentono di appendere gli scarpini al chiodo, e quindi nonostante panciera e cataratta proseguono imperterriti a correre verso una meta che si allontana vertiginosamente.
Tra le due compagini fu subito amicizia. Tanta la voglia di giocare. Tanta la voglia di darsele. Ancor più il desiderio di festeggiare nel post-partita, il (benedetto) terzo tempo.
Da quel giorno lì, dal 2007 (appunto) una o due volte l’anno le due rose (un tantino sbiadite) si incontrano con estremo piacere.

“La crescita delle squadre registrata nel tempo – dicono gli Old di Viterbo – è il risultato della caparbietà, del sacrificio, e della volontà di tutti quelli che tuttora credono in questo movimento”.
E così è andata anche nel 2015, lo scorso sabato, al Nelson Mandela di San Benedetto del Tronto. “Una grande festa – sempre loro – organizzata alla perfezione dai cugini ascolani”.
Placcaggi e ripartenze hanno fatto da cornice ad una partita dove nessuno si è risparmiato, dando il fianco agli sfottò di fine partita. E poi giù, terzo tempo da incorniciare con le immancabili “olive”, birra e vino a fiumi, davanti ad un ottimo piatto di pasta alla norcina. Ricordando episodi e aneddoti indimenticabili.
“Il saluto inevitabile è stato: alla prossima”, chiudono gli Old.
E cento di queste giornate.

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