28032024Headline:

Differenziata, in ottobre passo indietro

L'assessore Vannini: "Risultato deludente. Serve la collaborazione di tutti"

L'assessore comunale Andrea Vannini

L’assessore comunale Andrea Vannini

“Come promesso, continua l’aggiornamento mensile del livello di raccolta differenziata raggiunto. In questa occasione comunico quello conseguito nel mese di ottobre 2015, ricordando che la percentuale di differenziata del mese di settembre si attestava al 55,7%. Nel mese di ottobre siamo scesi di circa un punto percentuale, siamo quindi al 54,8%. Invece di andare avanti facciamo come i gamberi. É chiaro che l’aumento del volume di conferimento del rifiuto indifferenziato sottende, di solito, una minore cura da parte della cittadinanza nella differenziazione; o meglio, il fatto che alcuni incivili non differenziando, causano un danno a tutta la città”. L’assessore comunale Andrea Vannini non è affatto soddisfatto dell’andamento della raccolta differenziata nel capoluogo.

Sono stati 244 i controlli effettuati dalla Polizia locale presso le isole di prossimità e in città, 63 le violazioni scaturite in materia di conferimento rifiuti. Sul totale dei controlli, quindi, il 25,8% dei conferimenti è risultato irregolare. Di queste 63 violazioni, il 61,9% (39) è da attribuire a cittadini regolarmente serviti del porta a porta, che però sono andati a conferire presso le isole, cosa che non si può fare; il 25,3% (16) riguarda invece conferimenti da parte di non residenti. “Quanto comunicato – aggiunge Vannini – certamente non mi conforta e colgo l’occasione per richiamare la cittadinanza viterbese a una maggiore attenzione alla raccolta differenziata, al decoro cittadino e al rispetto delle regole. Da maggio ci muoviamo in uno scenario complicato, caratterizzato da alcune azioni giudiziarie che hanno di fatto costretto a mantenere inalterato il servizio base e, ragionevolmente, a bloccare qualsiasi modifica contrattuale volta a modificare o aumentare il servizio in modo oneroso. Personalmente ritengo che il contratto e il capitolato d’appalto in atto siano inefficaci a rispondere alle esigenze della città e a una moderna gestione del rifiuto. Non voglio e non sono in grado di entrare sulle motivazioni che hanno portato alla definizione di tale contratto e capitolato da parte della precedente amministrazione. Di certo, una città di 50.000 abitanti circa non può essere gestita con 53 isole di prossimità e non prevedere un servizio di spazzamento capillare e continuativo anche fuori le mura”.

“Detto ciò – continua il responsabile delle politiche ambientali –  ci ritroviamo bloccati con questo contratto e questo capitolato almeno fino a quando non avremo le indicazioni da parte degli organi istituzionali competenti in merito alla gestione di di Viterbo Ambiente, tramite o meno commissariamento. Solo allora saremo in grado, come Comune, di prendere decisioni definitive sul futuro della gestione dei rifiuti nel territorio di Viterbo. In questa situazione vorrei però ricordare che il costo pro-capite della raccolta e smaltimento dei rifiuti del Comune di Viterbo è circa il 30% in meno del costo medio regionale e nazionale. Di recente, mi hanno fatto notare in molti, quanto Perugia fosse pulitissima rispetto a Viterbo. Bene, i cittadini di Perugia costano circa 100 euro pro-capite in più rispetto a quelli di Viterbo. Se da una parte questo basso costo è il risultato di un capitolato deficitario per quantità e qualità del servizio, dall’altra parte dovrebbe responsabilizzare maggiormente tutta la cittadinanza a contribuire a mantenere un comportamento consono con il decoro e con la pulizia della città. Infatti, anche in una prospettiva di una tariffa puntuale, che tiene conto del contributo del singolo tramite premialità tariffarie, se si vuole mantenere la città pulita e decorosa, a un basso costo deve corrispondere un maggior impegno del singolo”.

Raccolta differenziata in cala nel capoluogo

Raccolta differenziata in calo nel capoluogo

“Questo significa – conclude Vannini – evitare tante piccole disattenzioni, che vanno da gettare le cicche in terra ad abbandonare cartacce e bottiglie, a conferire in modo sbagliato, a riempire di sacchetti di spazzatura i cestini gettacarte, a non raccogliere gli escrementi dei propri animali domestici o a lasciare i sacchetti con gli escrementi per terra. In qualsiasi situazione di criticità, il senso di appartenenza a una comunità e il senso del bene comune rappresentano i princìpi cardine che permettono a tutti, amministratori e cittadini, di condividere e percorrere le strade che portano alla risoluzione dei problemi. L’impegno del singolo riflette il senso di appartenenza alla comunità e al bene della stessa, al di là di egoismi e personalismi”.

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