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Non è dato sapere per quale motivo (probabilmente perché l’argomento in questione era tutt’altro che serio) ma siamo finiti su Radio Deejay.
Ieri mattina quei folli del Trio Medusa, che ringraziamo, nella loro trasmissione “Chiamate Roma triuno triuno”, si sono concentrati sul tema caldo della settimana viterbese.
La puntata (che si può ascoltare cliccando sulla foto qua sopra) si chiama “Il discutibile inglese dei cartelloni informativi viterbesi”, e questa qua sotto è una sintesi di quanto detto.
I comici romani (che si sono amalgamati in quel di Marina Velka tanto tempo fa) hanno aperto consigliando agli ascoltatori “Una bella città da visitare per le vacanze natalizie. Un piccolo presepe medievale: Viterbo, la città dei papi”.
E proprio a Viterbo, parola del Trio: “Sono apparsi dei totem informativi, in un curioso inglese. Tipo ‘square of Dante’ o ‘Palace of Gatti'”. E giù risate.
Qua comincia la cronistoria dell’evento (noto ormai al mondo intero): “Secondo Viterbopost – ancora il Trio Medusa – che è una testata online locale, una madrelingua ha provveduto alla traduzione. Utilizzando il metodo ‘direct'”.
Bomba. “Ma quale direct? – commentano in radio – semmai è il metodo Elio”. E stavolta vengono tirati in causa Elio e le storie tese, in un vecchio pezzo maccheronico realizzato insieme a James Taylor.
Poi viene il bello. Il Trio Medusa pesca va a capire dove alcune frasi tipiche viterbesi. “Hae fatto le danne co la pala”. Ossia: “You do the ‘dans’ with the ‘pale'”.
Alcuni dei cartelli in questione
Segue: “Hae fatto na pastasciutta che manco le cane”. Cioè: “You do the pasta that never the dogs”.
Si chiude alla grande: “Pe piove e pe cacà nse deve mai pregà”. Vi risparmiamo la traduzione.
Detto ciò, la puntata è proseguita per parecchio con le testimonianze di varie pessime figure, inerenti al tema, di italiani in viaggio per il globo.
Cos’altro aggiungere: purché se ne parli? Di sicuro tra Corriere della Sera e Radio Deejay non siamo passati inosservati.
