29032024Headline:

Yes, i cartelli vanno immediatamente corretti

Dopo la pessima figura a livello nazionale, il Comune interviene sui totem informativi

Alcuni dei cartelli in questione

Alcuni dei cartelli in questione

Che poi, tante volte, basterebbe ammettere i propri errori. In fin dei conti tutti nella vita si sbaglia, prima o poi. E dinnanzi ad un impiccio, facendo mea culpa, si riesce a salvare la faccia e si evita (magari) di alimentare un fuoco già di per sé ballerino.
Ma veniamo ai fatti. Inutile nasconderlo, d’altronde ne ha parlato pure il Corriere della Sera: la faccenda tutta viterbese legata alla nuova folkloristica cartellonistica è l’argomento principe della settimana.
Con una fetta del Plus, l’amministrazione ha commissionato questa sorta di totem informativi. Peccato però che le traduzioni dall’italiano all’inglese, quelle cioè che dovrebbe risultare utili per i (presunti) turisti, siano sbagliate. Nel senso: sono letterali. Si passa da “square of Dante” a “square of Great fountain”. Esempi di trascrizione quantomeno anomali.
A bomba lanciata, sia sui giornali che in rete, è immediatamente arrivata la replica di Francesco Aliperti. “In merito alle polemiche voglio precisare alcuni punti – dice – Ho effettuato personalmente il lavoro di scrittura dei testi a seguito dell’incarico. Mi sono occupato di redigere e correggere tutto sulla base delle conoscenze maturate negli anni di lavoro nel settore. Ho affidato la parte di traduzione ad un interprete madrelingua di mestiere”.
Sentiamola, allora, l’interprete. “Non esiste una regola sulle traduzioni delle piazze e dei luoghi, ma solo molte prassi – prosegue – In merito alla traduzione, la traduttrice ha incontrato difficoltà per renderla nella maniera più fedele possibile. Si è deciso, infine, di utilizzare il sistema ‘direct’. Resto a disposizione, in quanto responsabile, per valutare le modifiche e gli interventi”.
Insomma: si capisce che l’errore non è tecnico, ma di “prassi”. La lettura di certi siti, però, resta un pugno nello stomaco. Ed il web prosegue nelle lamentele, raccolte (giustamente) dagli organi di stampa.

Francesco Aliperti

Francesco Aliperti

Segue così il secondo comunicato. “Nonostante le spiegazioni fornite – sempre lui – mi vedo costretto ad informarvi di aver dato mandato al mio legale di seguire con attenzione la vicenda e di valutare eventuali azioni nei confronti di chi continua a procedere in tal senso”.
Quindi sappiate che da ieri, cari giornalisti, non si può più scrivere dei cartelloni sbagliati (ed è per questo che Viterbopost oggi non ne parla…).
Anche se poi, a tradire l’Aliperti pensiero, ci si mette direttamente il Comune. “Provvederemo immediatamente a rettificare le traduzioni – parere istituzionale – La decisione è di lasciare inalterato il nome del monumento o del luogo, così come del resto si verifica in ogni città del mondo”.
E forse anche a New York. Dove la “Quinta strada” sotto Natale ha un’atmosfera magica (Aliperti vi consiglia di andarci per degli acquisti). E dove ogni cosa è scritta solo in una lingua. Quella giusta. Quella di prassi.

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