29032024Headline:

“Cassa integrazione scudo per i lavoratori”

Giancarlo Turchetti (Uil): "Strumento decisivo per la difesa di chi perde il lavoro"

Diminuisce il ricorso agli ammortizzatori sociali nel 2015

Diminuisce il ricorso agli ammortizzatori sociali nel 2015

Oltre 630 milioni di ore di cassa integrazione. È questo il monte ore raggiunto complessivamente durante il 2015. Un dato che conferma come questo strumento rimanga uno scudo importante per evitare il passaggio alla disoccupazione. Sono stati infatti 339mila i lavoratori salvaguardati dalla cassa integrazione. E non può non preoccupare che gli ultimi interventi legislativi, Jobs Act innanzitutto, l’abbiano significativamente indebolita. Con oltre 52 milioni di ore autorizzate a novembre (-18,8% rispetto al mese precedente), il monte ore raggiunto complessivamente negli 11 mesi del 2015 è di circa 635 milioni di ore di cassa integrazione (-34,1% rispetto allo stesso periodo del 2014).

Il dato è però fortemente condizionato dal consistente fermo amministrativo per le autorizzazioni della cassa integrazione ordinaria (come fa notare la stessa Inps) evidenziato dalla assenza di ore concesse  in oltre 20 province,  e dal rallentamento, ormai strutturale, dell’uso della cassa in deroga. In questo caso i motivi sono sia la scarsezza delle risorse a disposizione delle Regioni sia i vincoli, fortemente riduttivi, che hanno fissato il tetto massimo di utilizzo a 5 mesi.

Significativo a questo proposito l’intervento del segretario confederale Uil, Guglielmo Loy: “E’ per questo che il nostro osservatorio ha monitorato con attenzione la cassa straordinaria, unico dato veritiero dal punto di vista socio-economico. La sostanziale tenuta del numero delle ore autorizzate (oltre 37 milioni e 4° mese dell’anno nella classifica)  non può non preoccupare in quanto, per le caratteristiche di questo strumento di protezione sociale, sembra mantenersi alto il numero di imprese che sono costrette a dolorosi processi di ristrutturazione. In sostanza il sistema produttivo sembra un puzzle in cui convivono settori in (leggera) ripresa con altri in cui la crisi è ancora profonda”.

I dati di novembre consegnano una flessione di ore autorizzate sia nelle 3 macro aree (con la maggiore flessione nel Mezzogiorno -35,8%; seguito dal Centro -25,6%; Nord -8,5%) che nelle 3 gestioni (-51% Cig ordinaria; -38,7% Cig deroga; -0,2% Cig straordinaria). In valori assoluti, con le sue 37,7 milioni di ore richieste, il 72% delle ore di cassa integrazione,  è la Cig straordinaria ad assorbite circa i ¾ delle ore di cassa integrazione di novembre. Aumenti si registrano, viceversa, in 5 regioni (Puglia, Sardegna, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto), nelle 2 Province Autonome di Bolzano e Trento ed in 41 province (a Vercelli il maggior incremento). Variazioni congiunturali al ribasso in tutti i principali settori produttivi (la diminuzione più forte di ore autorizzate nel commercio con una contrazione del 40,7% di ore autorizzate). In valori assoluti permane l’industria il settore con il maggior numero di ore autorizzate (39,4 milioni di ore).

Dal cumulo di ore richieste tra gennaio e novembre dello scorso anno su un totale di circa 635 milioni di ore di cassa integrazione richieste dalle aziende, il 58,5% di ore è stato assorbito dalla cassa integrazione straordinaria. A questa segue la cassa integrazione ordinaria con oltre 172 milioni di ore, e la deroga con circa 91 milioni di ore. I tre tipi di intervento hanno subito una flessione rispetto allo stesso periodo del 2014: in misura maggiore la Cig in deroga con -55,4%, seguita dalla Cig straordinaria (-29,4%) e dalla Cig ordinaria (-26,1%). Omogeneo nelle 3 macro area il decremento di ore: 34%. “In tutte le Regioni – conclude Loy – sono scese le ore di cassa integrazione richieste con l’unica eccezione della Provincia Autonoma di Trento in cui si è registrato il lievissimo aumento dello 0,1%”.

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