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Ecco lo Scec, la moneta del centro storico

Stasera alla Sala gatti la presentazione ufficiale del neonato buono sconto

Nasce lo Scec, la moneta del centro storico

Nasce lo Scec, la moneta del centro storico

Ragazzi, qui le cose si fanno davvero per bene. Già,  dopo le iniziative del periodo natalizio, Facciamo Centro Viterbo compie un altro passo in avanti e lancia una moneta complementare: lo Scec, il buono sconto o Bls Buono locale di solidarietà, promosso dall’Associazione Arcipelago Scecc. L’obiettivo è di far conoscere ai propri associati, alla comunità degli imprenditori e ai cittadini tutti di Viterbo, la possibilità di utilizzare all’interno del centro storico questa banconota aggiunta. “Adottare lo Scec – sottolineano i promotori dell’iniziativa – in un circuito di piccole attività commerciali, artigianali e professionali vuol dire cercare di riportare progressivamente i cittadini a spendere il frutto dei propri guadagni sul territorio ed evitare che enormi quantità di denaro vadano a finire nei buchi neri della grande distribuzione organizzata”.

Nella filosofia di Facciamo Centro Viterbo c’è la volontà di dar vita a tutte quelle possibili iniziative con le quali animare il centro cittadino, con spirito propositivo, con un gruppo coeso di commercianti che vuole creare un rapporto di fiducia stabile e duraturo con i propri clienti e cittadini.

Ma di che cosa si tratta, in pratica? Lo Scec è un semplice buono sconto, che per il fatto di poter essere utilizzato solo nei piccoli negozi, escludendo la grande distribuzione e i franchising, porta i clienti e i negozianti a fare rete e a creare una comunità resiliente in grado di opporsi ad una crisi economica che ormai dura da troppi anni.

“Le iniziative dei fine settimana, il lavoro incessante di divulgazione sui social network e sui giornali locali, gli stessi saldi – aggiunge Facciamo Centro – sono di sicuro un ottimo metodo per creare un primo approccio con la cittadinanza, ma la crisi attuale, che non è solo economica, ma in principal modo di valori, ha portato le persone, martellate continuamente dai media, a rivolgersi presso strutture che fanno del sottocosto e della cultura del prezzo il loro punto di forza, lasciando per strada molti principi come la qualità, la cortesia, il valore dei prodotti a chilometro zero, e in ultimo ma non meno importante i rapporti umani. Siamo arrivati ad un punto per il quale siamo in grado di strisciare solo una carta di credito e approvvigionarci di beni a cui attribuiamo solo il valore dell’offerta commerciale e non il valore qualitativo”.

Il logo dell'associazione Arcipelago Scec

Il logo dell’associazione Arcipelago Scec

Numeri alla mano il 90% della capacità di produrre ricchezza in una comunità viene speso nella grande distribuzione organizzata: questo vuol dire che i piccoli commercianti si trovano a sopravvivere con il restante 10% delle risorse di un territorio. Dal punto di vista occupazionale un posto di lavoro creato dalla grande distribuzione ne toglie mediamente 7 alla piccola distribuzione con punte che rasentano i 23 posti nel caso di colossi delle vendite on line come Amazon. La conclusione è che “bisogna fare un passo indietro per farne altri importanti in avanti affinché si riesca a riportare le persone a fidarsi del negozio sotto casa, tornando a spendere in modo consapevole sapendo di acquistare un buon prodotto e di sostenere l’economia locale oltre che una ripresa dei livelli occupazionali”.

Lo Scec, acronimo di Solidarietà ChE Cammina, è un buono sconto che viene elargito gratuitamente dall’associazione Arcipelago Scec, e, come tutti i meccanismi di sconto, aumenta il potere di acquisto dei clienti, che potranno usufruire di uno sconto che va dal 10 al 30% in base alla capacità dei negozianti di accettare questi buoni secondo le proprie possibilità reali di effettuare una riduzione di prezzo. A differenza dei punti/buoni sconto della grande distribuzione organizzata dove il beneficio dello stesso può essere rispeso solo presso una sola catena o un solo interlocutore, lo Scec che viene dato nella quantità iniziale di 100 ovvero 100 euro equivalenti all’atto dell’iscrizione, può essere speso in oltre 4500 esercizi commerciali/artigianali/professionali in tutta Italia. I soci sul territorio nazionale sono oltre 32mila e sono in continua crescita. A Viterbo e provincia attualmente ci sono 95 attività e oltre 500 clienti/soci fruitori iscritti.

La locandina dell'iniziativa in programma stasera

La locandina dell’iniziativa in programma stasera

Per il negoziante che incassa gli Scec i motivi per associarsi sono anch’essi molteplici. Lo Scec, infatti, come qualsiasi meccanismo di sconto, consente di fidelizzare molti clienti e pur vedendo diminuire in parte la quota imponibile in euro, consente un sistematico e duraturo aumento del fatturato aziendale, restituendo solidità economica all’azienda accettatrice; gli Scec incassati non sono un guadagno perso, ma possono essere rispesi nel circuito di Arcipelago Scec presso altri esercenti, ricreando quindi una rete di commercianti e artigiani che si aiutano l’un l’altro; e ancora gli Scec possono essere utilizzati per provvedere alle forniture della propria azienda presso imprese iscritte al circuito. Inoltre, possono essere utilizzati come abbuono aggiuntivo e quindi come premialità per i propri dipendenti. In questo il datore di lavoro può trasformarsi in un educatore del proprio dipendente, perché dando loro, ad esempio 100 scec in più al mese, consente al proprio dipendente di ricevere alla fine dell’anno una tredicesima mensilità che può essere rispesa nei piccoli negozi e presso gli artigiani e professionisti iscritti al circuito dando nuova linfa all’economia locale. Infine gli Scec incassati possono poi essere utilizzati per incentivare politiche del riuso, campagne promozionali, iniziative di volontariato, operazioni di baratto e di mercatino dell’usato. Insomma, l’uso dello Scec ha solo risvolti positivi e tutti nel pieno rispetto delle regole imposte dal nostro stato e dall’Agenzia delle Entrate.

A Viterbo le aziende iscritte vengono inserite gratuitamente nel portale www.viterboscec.it per essere individuate con più facilità e con la possibilità di avere una vetrina accattivante per esporre prodotti e offerte. A tal proposito stasera alle 20 presso la Sala Gatti in via Macel Gattesco a Viterbo, Antonio Di Stefano, artigiano operante nel centro storico dal 1995 e presidente di Arcipelago Scec per la zona di Lazio, Abruzzo e Sardegna, spiegherà in breve come funziona lo Scec nella pratica quotidiana e come riuscire in breve tempo ad aumentare il numero dei clienti e conseguentemente degli avventori del centro storico, con ovvi benefici per la solidità economica delle imprese e dei dipendenti che ci lavorano.

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